VIAREGGIO. È durissima la presa di posizione di Manuela Granaiola, senatrice viareggina del Pd, sulla notizia del divieto di balneazione sulla Passeggiata di Viareggio: “Questa è una vera e propria sciagura per l’economia turistica della Versilia e in particolare di Viareggio, dove alle condizioni drammatiche della finanza pubblica si aggiungerebbe ora un evento che rischia di segnare brutalmente la già difficile stagione turistica. Auspico che si tratti di un dato transitorio, che le prossime rilevazioni segnalino il cessato allarme; ma intanto il danno è fatto.

“Tuttavia non posso fare a meno di ricordare che già altre volte si sono già verificati casi simili. Quello più eclatante accadde all’inizio di settembre del 2011, quando le analisi fatte allora rilevarono la contaminazione di molte aree di balneazione in un ampio tratto di litorale che andava da Forte dei Marmi fino a Viareggio. I dati rilevati mostravano chiaramente che il principale fattore di criticità delle acque di balneazione era dato dall’immissione a mare dei numerosi fossi d’acqua, che, scendendo dai vicini monti, attraversano zone densamente abitate dei comuni della Versilia. Questi corsi d’acqua divengono così apportatori di un ‘carico inquinante’ ricevuto durante il tragitto, soprattutto in occasione di eventi piovosi di una certa intensità. Vedremo se le analisi e le indagini dell’Arpat confermeranno questa ipotesi.

(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

“Di questi temi abbiamo parlato in un recente convegno da me organizzato per sollevare la rilevanza del fenomeno e per capire, alla presenza di tutti gli enti coinvolti, quale potesse essere il progetto migliore per contrastare questo rischio ricorrente. In quel convegno, nonostante il parere di esperti e di professori dell’università di Bologna, gli amministratori locali convennero di sostenere la ionizzazione, una soluzione già avviata per quanto onerosa e comunque sottoposta a rilevanti critiche. I fatti di queste ore ci ricordano l’urgenza e l’importanza di tornare ad affrontare la situazione con la dovuta attenzione e continuità: si tratta di fenomeni, purtroppo non nuovi, che ledono l’immagine turistica di tutta la Versilia nonché la sua capacità di competere sul mercato turistico globale. Un lusso che proprio non ci possiamo permettere”.

Critiche arrivano anche da Alessandro Santini, consigliere comunale di Forza Italia: “Ci siamo sentiti dire che ‘tanto le correnti vanno da sud a nord e a noi il problema non tocca’: detto fatto, la corrente è cambiata e la gran parte di divieto di balneazione ora interessa soprattutto Viareggio dalla Fossa dell’Abate al Bagno Nettuno. Che bella pubblicità per la città alla vigilia di Ferragosto! Ora se qualcuno ci dirà che abbiamo toccato il fondo nessuno si dovrà più sorprendere o scandalizzare: è tutto vero.

“Ma il Comune di Viareggio ha mai fatto nulla per impedirlo? No. Il problema è proprio questo. Il rischio c’era, era alto e chi di dovere non ha prevenuto il danno che ora si palesa. Un danno milionario per l’immagine turistica di una città già ferita dalla crisi politica ed economica in cui da mesi si trova Viareggio.

FotoMania
FotoMania

“Il fatto sta proprio in questi termini: tutti sanno che il problema proviene dalle acque nere degli allacci abusivi delle case alla fognatura bianca che sversa nell Fossa dell’Abate e che a sua volta si butta in mare. L’impianto degli spandenti a mare – le tubature sottomarine – presenti sulla foce tra i bagni Cavalluccio e Aloha non impedisce che queste acque nere si spargano in mare. Qualora ci siano analisi che indichino positività e quindi inquinamento di colibatteri fecali, il divieto di balneazione parte dal punto di inquinamento fino alla prima stazione di campionamento che non indica inquinamento.

“Camaiore è stata più previdente: ha previsto più punti di campionamento Arpat che naturalmente significano anche investimenti economici. Quindi il divieto di balneazione per Lido di Camaiore non sarà più di 300 metri. Viareggio la ‘superba’, invece, ha sottovalutato il problema e non ha nemmeno preso in considerazione i consigli e gli avvertimenti che da sempre gli arrivavano da tecnici e dall’Arpat di prevedere un secondo punto di prelievo le analisi a cento metri dalla Fossa dell’Abate: in caso di analisi sballate il divieto di balneazione avrebbe interessato solo quel tratto. Ma Viareggio con i suoi amministratori e tecnici ha sottovalutato il rischio e nemmeno preso in considerazione il problema: c’è responsabilità da parte di Viareggio e dei suoi tecnici?”

Sul tema interviene anche Maximiliano Bertoni del Movimento 5 Stelle: “Un pesantissimo macigno che si abbatte alle porte del Ferragosto sul turismo locale già in stato di elevatissima sofferenza a causa della congiunzione del meteo sfavorevole delle ultime settimane e della crisi globale che in questa zona ‘morde’ particolarmente, anche e sopratutto a causa della più volte ricordata mancanza totale di una politica turistica del Comune di Viareggio, unita al generale stato di incuria ed abbandono che vive il decoro urbano.

“Dispiace ancora di più alla luce del fatto che tutto questo poteva essere evitato. Gli imprenditori balneari, che più di tutti hanno sensibilità al problema, ci avevano già segnalato questa potenziale criticità all’inizio di quest’anno. Tanto è vero che il sottoscritto, con interrogazione n°3 del 8 gennaio 2014, aveva chiesto lumi all’amministrazione, supportato da una relazione di Arpat datata 27 agosto 2013 dove si evidenziavano le criticità legate a presenza eccessiva di batteri nella Fossa dell’Abate in corrispondenza di eventi meteorici e si recitava ‘ogni evento meteorico può costituire un fattore di rischio per la qualità delle acque di balneazione e, quindi, per la salute dei bagnanti’ e ancora ‘[…] è verosimile affermare che, in assenza di interventi risolutivi per la rimozione delle cause che determinano la scarsa qualità delle acque del fosso, specie in presenza di piogge, i superamenti dei limiti previsti dalla normativa si ripresenteranno con elevata probabilità’.

max bertoni“In questa interpellanza si chiedevano quali azioni avesse intrapreso l’Amministrazione nei mesi precedenti per la risoluzione del problema, se fossero stati coinvolti Regione e Governo e quali fossero i progetti risolutivi della problematica e le tempistiche per l’effettiva realizzazione degli stessi.

“Dopo oltre tre mesi di sonno, il 17 marzo, il sindaco, rispondeva con documento protocollato n° 0018631 evadendo qualsiasi riscontro politico e passando la palla agli uffici tecnici. Questi elencavano una serie di lavori – non risolutivi – di varia entità, realizzati ed in corso di realizzazione. Si indicava in ultimo il progetto – risolutivo – di installazione di un sistema a “ioni di ossigeno” alla foce della Fossa dell’Abate che avrebbe potuto abbattere efficacemente la carica batterica, prima che essa si riversasse in mare inquinandolo. Sistema il cui progetto fu nelle settimane successive effettivamente presentato proprio a Viareggio in pompa magna da Regione Toscana, Provincia di Lucca, coordinatori del Pd versiliese, senatrice Granaiola, senatore Caleo, sindaco Lombardi e sindaco Del Dotto, tutti dello stesso partito. Assente, come sempre, l’amministrazione di Viareggio.

“Poi, come tante cose della politica locale, il progetto si è perso nelle nebbie dell’amministrazione o nelle pastoie della burocrazia. Fatto sta che di un’opera definita necessaria e da approntare in brevissimo, in 5 mesi non si è visto alcun avanzamento ed il problema dei batteri non è stato risolto, con i risultati oggi sotto gli occhi di tutti.

“Lungi da me voler incolpare i funzionari regionali e comunali, che invece si sono mossi con la consueta preparazione e competenza che li contraddistingue. La mancata realizzazione delle opere che avrebbero potuto scongiurare questa ennesima batosta al turismo locale è – a mio squisito avviso – da imputarsi unicamente al “potere debole” della politica ed in particolare del Pd, nazionale, regionale, provinciale e comunale, buono solo a far promesse per strappare qualche applauso e un articolo di giornale e ancora una volta assente, immobile ed incapace nel risolvere i problemi, quando invece si tratta di andare nel concreto”.

(Visitato 267 volte, 1 visite oggi)
TAG:
arpat balneazione divieto viareggio

ultimo aggiornamento: 05-08-2014


Massarosa, via libera al progetto per la pista ciclabile

Parcheggi a pagamento all’ospedale, “L’Asl ha forzato le istituzioni”