CAMAIORE. “Sabato pomeriggio al mare, con il mio bambino di 16 mesi in passeggino vado alla direzione di uno stabilimento balneare di Lido di Camaiore per affittare un ombrellone per far dormire il piccolo. Intanto alle spalle mio marito parla con degli amici di passaggio, pronti per andare in acqua con le loro tavole da surf, quando la signora della direzione fa presente che un ombrellone va bene solo per 4/5 persone e che per tutti sarebbero serviti 2 ombrelloni.

Niente è servito rassicurarla sul fatto che i ragazzi erano di transito solo per entrare in acqua e che non si sarebbero fermati in spiaggia: la sentenza è pronta: o due ombrelloni o niente”.

A raccontare l’episodio è una nostra lettrice, Debora Manetti.

“Increduli, insistiamo sul fatto che l’ombrellone sarebbe servito solo per la mia famiglia ma la decisione è irremovibile, la signora della direzione non si fida e ci invita ad andarcene.

Per quanto la pratica di bistrattare dei clienti sulla base di una preventiva e presunta irregolarità sia di dubbio gusto, fino a prova contraria gli stabilimenti balneari sono in concessione su un suolo pubblico; com’è pensabile che possa venire negato un servizio a un cliente?

Prontamente ho avvisato la Polizia Municipale, invitandoli a recarsi al Bagno insieme a me per un chiarimento; lasciato il mio contatto telefonico, naturalmente non vengo ricontattata.

È questa la Versilia?”

 

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