VIAREGGIO. “La crisi dei consumi ed una stagione estiva in cui i giorni di pioggia sono stati forse superiori a quelli di bel tempo. Un mix che ha messo in ginocchio gli stabilimenti balneari del nostro litorale. Da qui la nostra richiesta al governo di modificare gli studi di settore, calibrandoli ad un evento eccezionale come quello dell’estate 2014”. Questo il passo che la Confesercenti Toscana Nord intende intraprendere, attraverso i suoi organismi nazionali, per venire incontro agli operatori di Marina, Tirrenia e Calambrone che stanno chiudendo una stagione a dir poco deficitaria.

“I dati sulla stagione estiva relativi alle condizioni meteo hanno dell’incredibile – spiega il direttore Marco Sbrana -. Nel mese di giugno su cinque fine settimana, quattro sono stati di maltempo e a luglio tre su quattro caratterizzati da piogge, vento di libeccio. Speravamo almeno in un miglioramento ad agosto ma ciò non si è verificato. Solo alcuni giorni di bel tempo e niente di più. Sperare in settembre per risollevare le sorti di una intera stagione è francamente utopistico. Restano i freddi numeri – dice ancora Sbrana – con le presenze in calo sia per quel che riguarda i servizi di spiaggia, sia per quel che riguarda le attività accessorie di somministrazione; queste sopratutto legate al tempo rispetto, magari, agli stabilimenti che potevano contare su abbonamenti stagionali. Gli operatori hanno provato a diminuire le spese, necessarie in questa situazione, ma non basta. Fondamentale quindi intervenire sui prossimi adempimenti fiscali”. Da qui la proposta della Confesercenti.

Ancora il direttore: “La spada di Damocle per gli imprenditori si chiama studi di settore. Bisogna intervenire sui parametri, parametri che oggi non considerano gli aspetti legati al clima. Riteniamo quindi che possa essere inserito nel nuovo studio di settore riguardante gli stabilimenti balneari, una parte relativa alle condizioni metereologiche effettive, con particolare attenzione alle giornate di maltempo (in tal senso ci sono i bollettini meteo come strumento di supporto). Infatti non è pensabile di poter essere considerati non congrui in base ai minori incassi se, ad esempio, in una stagione come quella che si sta chiudendo, le giornate di maltempo sono predominanti su quelle soleggiate e quindi di fatto i giorni di lavoro minori rispetto a quanto previsto dagli studi di settore”.

La conclusione: “Altro elemento da inserire è quello relativo alla qualità delle acque di balneazione. Infatti il divieto di balneazione, a causa del maltempo come accaduto in Versilia, rappresenta un ulteriore crollo dei fatturati e quindi deve poter essere inserito nei parametri degli studi di settore. Senza considerale che tale divieto ha finito con il danneggiare non solo le imprese interessate, ma anche quelle non direttamente coinvolte dal divieto stesso”.

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ultimo aggiornamento: 02-09-2014


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