VIAREGGIO. Tutti i passaggi e le fasi della realizzazione di un carro del Carnevale, dalla carretta vuota fino alle rifiniture con i colori e il collaudo dei movimenti, ripresi e raccontati dalle telecamere di Sky. Un bel progetto che svanisce ancor prima di nascere, come un disegno che finisce appallottolato in un cestino. A rivelarlo è Enrico D’Alessandro, consigliere d’amministrazione della Fondazione Carnevale dimissionario.

“Negli ultimi mesi ho più volte percorso l’autostrada della Cisa per portare avanti un progetto con Sky Arte”, racconta D’Alessandro, figlio del celebre promoter di concerti Mimmo. “Adesso che non sono più in carica mi ritrovo, mio malgrado, a lasciare un progetto a metà. Come mio malgrado ho dovuto rassegnare le dimissioni assieme a tutti gli altri consiglieri”.

D’Alessandro ripercorre i giorni del suo arrivo a Palazzo delle Muse: “Io avevo accettato quell’incarico per spirito di servizio e oggi provo solo amarezza. Abbiamo organizzato il Carnevale in quattro mesi e siamo arrivati al record d’incassi di tutti i tempi. Poi, all’improvviso, si è aperta la crisi e il milione e 400mila euro che ci era stato promesso dall’amministrazione comunale era sparito. Anche se qualcuno sapeva già in autunno che il Comune sarebbe arrivato allo stato di dissesto…”.

L’attacco nei confronti del sindaco Leonardo Betti e della sua giunta è frontale, durissimo. “Da quel momento sono mancate le condizioni minime di rispetto. Verso il Carnevale, intanto: è stato svilito e sminuito, il sindaco scrisse che per dare i soldi al Carnevale avrebbe dovuto chiudere gli asili e in questo modo è stata rovinata l’immagine e la credibilità della manifestazione anche al di fuori di Viareggio. E poi anche noi consiglieri siamo stati presi in giro”.

D’Alessandro non ha timore a fare nomi e cognomi: “L’assessore al bilancio Bertoli in qualche modo invitò i carristi a presentare un decreto ingiuntivo contro la Fondazione, alla fine ne avrebbero risposto il presidente Pasquinucci e i consiglieri. E questa affermazione non è mai stata smentita.

“Quando poi in Comune chiedemmo quando sarebbe stato saldato il contributo 2014 e quando avremmo ricevuto quello per il 2015 il vicesindaco Romanini ci rispose che fino a ottobre non se ne parlava. Io allora feci presente che attendere fino ad allora sarebbe coinciso con il fallimento della Fondazione, che per statuto deve chiudere l’esercizio finanziario il 30 settembre di ogni anno. La replica di Romanini fu chiara: ‘Non ho detto ottobre a caso…’.”

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