FORTE DEI MARMI. “L’inquinamento delle acque potabili non è una questione di immagine; e fate ricercare anche la presenza di metalli pesanti e diserbanti”.

Lo scrive il Gruppo d’Opinione Via Versilia-Forte dei Marmi.

“Cosa beviamo? La notizia di un potenziale inquinamento da coli della rete idrica, rilevata da un laboratorio privato, fa preoccupare (con tutto quello che ci costa, oltretutto, l’acqua potabile). Fin dai tempi del progetto Acqua in Brocca, il Gruppo d’Opinione via Versilia aveva chiesto che, oltre alle analisi chimico-fisiche, venissero richieste, dal nostro Comune, anche indagini per evidenziare un eventuale inquinamento chimico, subdolo e ben più pericoloso di quello biologico, derivato, per esempio, dalla presenza di metalli pesanti, diserbanti ed altri prodotti tossici nell’acqua che beviamo; e che, i risultati di queste ricerche, fossero affissi in un luogo idoneo del Municipio. Quello che riuscimmo ad ottenere fu, dopo mesi di insistenza, il solito esame per i coliformi ma la ricerca di prodotti chimici passò nella più completa dimenticanza.

E, ora, l’Assessore Emanuele Tommasi ci viene a dire che il Comune non può imporre analisi ma, al massimo, chiedere informazioni perché ci sentiamo coinvolti sul piano dell’immagine! No, caro Assessore, i cittadini di Forte dei Marmi sono coinvolti sul piano della sostanza e sarebbe opportuno che gli esami sulle acque potabili, biologici e chimici, il nostro Comune li esigesse da GAIA; e, magari, saltuariamente, per una sorta di controllo incrociato, li affidasse ad un laboratorio terzo; e i risultati li mettesse in bella vista, così come si fa per le analisi dell’acqua di mare”.

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