VIAREGGIO. Nuovo appuntamento con FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti. Questa settimana l’articolo è firmato da Federica Piccinelli, psicologa, specializzanda in psicoterapia familiare e relazionale.

L’ansia è un termine utilizzato per identificare uno stato di eccessiva preoccupazione che pervade la vita quotidiana di alcune persone. Utilizzo appunto l’espressione “pervasivo” perché solo a tale livello si può parlare di una condizione debilitante per l’individuo.
A livello evolutivo per esempio, è senza dubbio fisiologica, indispensabile per preparare il soggetto attraverso un aumento della respirazione, battito cardiaco ecc.., all’apporto di energia muscolare sufficiente all’eventuale fuga da una situazione di potenziale pericolo. Rappresenta altresì una risorsa in altre situazioni che richiedono un livello costante di attenzione e concentrazione, come per esempio lo svolgimento di una prova o un esame.
felicemente_1E’ necessario capire quando si può parlare di una normale preoccupazione o quando viene valicato il confine di qualcosa che comincia ad essere eccessivo, difficile da gestire tanto da interferire con le attività lavorative, sociali o con altre importanti aree di funzionamento. Quando esagerato, infatti il sintomo dell’ansia, può condizionare il ritmo sonno-veglia (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno o sonno inquieto e insoddisfacente), provocare maggiore irritabilità, facile affaticabilità.
L’ansia può emergere in risposta a numerose situazioni lungo il corso della vita, insinuandosi soprattutto nei momenti di cambiamento, là dove la persona può sentirsi vulnerabile a pensieri che la rimandano all’incertezza rispetto a come si sta muovendo, alla direzione da prendere, alle conseguenze delle relative scelte. Questo avviene in risposta a situazioni oggettive che possono presentarsi o che riguardano il normale ciclo evolutivo di un individuo.
L’origine dell’ansia però non è da ricercare unicamente all’esterno, perché sotto questa punta dell’iceberg si cela quello che credo sia il maggiore nemico di sé stessi: l’auto-critica. Gran parte del “lavoro” viene svolto dalle aspettative nutrite e da quanto la persona pretende da sé. Soprattutto quando alle spalle c’è una storia di svalutazione e/o mancato riconoscimento delle proprie qualità o inclinazioni è molto facile scivolare nell’atteggiamento di auto recriminazione per non essere abbastanza. Ed ecco che l’ansia si presenta come quel campanello d’allarme che ribadisce alla persona la sua incompetenza impedendole al contempo di poter vivere in modo più armonico le diverse occasioni che la vita offre.
Ci vuole coraggio per ammettere di avere un problema, ci vuole coraggio per cambiare, ci vuole coraggio per essere liberi.

FEDERICA PICCINELLI

 

FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a:  [email protected]

Avvertenza: questa rubrica ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura psicologica. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale. Le mail saranno protette dal più stretto riserbo e quelle pubblicate, previo esplicito consenso del lettore, saranno modificate in modo da tutelarne la privacy.

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ultimo aggiornamento: 05-10-2014


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