VERSILIA. Eccoci alla puntata di oggi di FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti. Questa settimana “viaggio” tra obesità e pregiudizio.

Obesità e pregiudizi: il caso shock di un giovane quattordicenne

Risale a pochi giorni fa la tragica notizia di un giovane napoletano di 14 anni deriso e seviziato a causa della sua obesità.

Questo episodio di una violenza inaudita e sovraumana credo che debba necessariamnete essere motivo di riflessione sulla “Potenza dei pregiudizi” con cui siamo abituati a vivere e anche sulla comune incapicità di provare “empatia” per le persone diverse da noi.

Numerosi sono gli studi su pregiudizi e attitudini negative nei confronti delle persone obese, sia da parte di adulti che di bambini. Indagini di grandi dimensioni hanno dimostrato che le persone obese, rispetto a quelle normopeso, tendono ad avere più difficoltà nella loro vita sociale e lavorativa, trovando ad esempio maggiori problemi nell’entrare in scuole prestigiose o nell’ottenere posizioni lavorative di successo e gratificanti.

La problematica è talmente diffusa da portare a parlare di vero e proprio stigma sociale nei confronti dell’obesità, inducendo nelle persone che vivono questa situazione diversi problemi psicologici. Si è arrivati a ipotizzare che problematiche quali la bassa autostima o l’immagine corporea negativa, non siano tanto la causa dell’obesità, quanto la conseguenza di un ambiente sociale avverso con grande discriminazione per coloro che hanno un corpo “diverso dalla media” e dai canoni previsti dalla società.
Nei paesi industrializzati infatti è molto frequente assistere a messaggi e pubblicità che enfatizzano il ruolo fondamentale dell’aspetto fisico e della bellezza. Uomini e donne devono conformarsi con canoni di bellezza altissimi, molto spesso irraggiungibili. 
Oggi essere magri è un obbligo e non esserlo viene visto come scarsa motivazione e scarsa capacità di autocontrollo.

Questa situazione ampiamente generalizzata ha portato alla nascita di diversi fenomeni quali il dieting e il curvy. 

Per dieting s’ intende una forma di ossessione nei confronti del cibo che porta il soggetto ad essere perennemente a dieta. Tra cali di peso e risalite, queste persone sono perennemente alla ricerca della dieta migliore e all’ultima di moda, quella più restrittiva o alternativa, sino ad arrivare ad una forma di dipendenza.

In contrapposizione a queste realtà troviamo tutti quei movimenti di difesa delle persone più morbide e in contrasto con i canoni sociali attuali, le curvy.
Nella categoria curvy rientrano tutte quelle persone che, facenti parte del range sovrappeso (in riferimento al BMI – indice di massa corporea), sfoggiano con soddisfazione le loro curve generose, arrivando, alle volte, anche ad ostentarle eccessivamente.
Nessuna forma estrema è sinonimo di un sano rapporto con il proprio corpo, gli eccessi in un senso o nell’altro sono spesso rischi reali per la salute.

É utile quindi prendere coscienza dei propri pregiudizi sull’ obesità o sulla eventuale non curanza di essa, entrambi potenzialmente dannosi, e cercare di supportare le persone a noi vicine comprendendendo la situazione reale nella quali si trovano e sostenendole nel prendersi cura di ciò che la natura ha dato loro.

Nel caso si tratti ivece di noi stessi è opportuno farsi aiutare da uno psicologo e un nutrizionista esperti in grado di comprendere la situazione nella sua intera complessità psichica e fisica per poter poi stabilire un programma di aiuto adeguato alla persona.

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FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a: [email protected]

 

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ultimo aggiornamento: 19-10-2014


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