MASSAROSA. “Il gravissimo e brutale episodio di violenza subito a Viareggio da Manuele Iacconi e da Matteo Lasurdi la sera del 31 ottobre scorso – scrivono il sindaco di Massarosa Franco Mungai e il vice sindaco Damasco Rosi – e che vede il primo lottare ancora per la vita nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Livorno, ha scosso e sta scuotendo la nostra comunità che, a partire dagli amici più stretti, si è mobilitata e si sta mobilitando, ogni giorno sempre di più, attraverso un’encomiabile manifestazione di solidarietà. Una risposta che nasce in maniera spontanea e che, per la forma in cui viene espressa, fa onore a chi con affetto ed in quei modi questa risposta la sta dando.

Siamo vicini a Manuele e attendiamo con trepidazione notizie rassicuranti sul suo stato di salute nella speranza che egli possa tornare presto tra noi. Ci uniamo al dolore dei suoi familiari che, in questi giorni di indescrivibile patimento e comprensibile angoscia, stanno dando, non certo in maniera scontata, dimostrazione di civiltà e pacatezza.

Manuele è un ragazzo serio, onesto ed equilibrato, serietà ed equilibrio che abbiamo avuto modo di apprezzare non solo nella vita di tutti i giorni ma anche negli ultimi cinque anni durante i quali egli ha partecipato attivamente al funzionamento delle istituzioni del Comune di Massarosa come membro del Comitato di Rappresentanza Locale di Piano di Mommio dando in tale organismo il suo prezioso contributo.

Confidiamo nell’operato delle Forze dell’ordine impegnate, con elevata professionalità ed indubbia determinazione, nello svolgimento delle indagini e siamo convinti che a breve riusciranno ad individuare i colpevoli di questa orrenda aggressione. Piena fiducia anche nel lavoro della Magistratura che, non appena vi saranno tutti gli elementi utili, avrà il compito di far emergere la verità, di giudicare e di condannare.

Speriamo che coloro che hanno partecipato a questo censurabile gesto e che ancora oggi si portano sulla coscienza questo pesante macigno, trovino quantomeno il coraggio di costituirsi, ammettano le proprie colpe e si assumano le proprie responsabilità. Ciò non basterà di certo a cancellare la sofferenza che Manuele, i suoi cari e gli amici stanno provando, ma aiuterà. E chi sa parli senza timore.

Esprimiamo altresì vicinanza e solidarietà nei confronti di Matteo Lasurdi e della sua famiglia”.

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ultimo aggiornamento: 08-11-2014


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