MASSAROSA. È Gabriella Paolini, presidente dell’Anpi Massarosa, a ricordare Romano Del Soldato, scomparso qualche giorno fa. “Le esequie del Partigiano Romano Del Soldato che si svolgeranno domani (giovedi 13.11) alle ore 15.00 nella chiesa di Gualdo per noi della sezione ANPI di Massarosa non sono un addio.

“Romano ha dato moltissimo a tutti quelli che l’hanno conosciuto ed è stato un esempio di vita coerente ai principi della Resistenza abbracciati a 15 anni. L’amore per la libertà, che non aveva conosciuto essendo nato nel 1928 sotto il fascismo, l’aveva portato a seguire il fratello maggiore Oscar Del Soldato di sette anni più grande, sui nostri monti. Era divenrato responsabile dei depositi delle armi che venivano tenute nascoste nei boschi delle Bore Grandi di Gualdo. Spesso la sera tornava a casa a dormire per non far stare in pensiero la sua mamma, era orfano di padre”.

“Il suo sorriso e la sua semplicità – presegue l’Anpi Massarosa – nel raccontare “cose incredibili” per un ragazzo di quindici anni ha affascinato chiunque l’abbia conosciuto. I principi della Resistenza e della nostra Costituzione li ha portati su quello che per moltissimi anni è stato il suo luogo di lavoro l’Apice di Massarosa. Ha dato la sua disponibilità per la difesa dei diritti dei lavoratori e perché il lavoro rappresentasse dignità sia sul luogo di lavoro che nella vita. Ha sempre fatto parte del Consiglio di fabbrica dell’Apice riconosciuto e amato dai suoi compagni di lavoro e rispettato dai datori di lavoro.
Siamo onorati di aver potuto raccogliere la sua testimonianza in un video e poi essere riusciti a far uscire un “quaderno” , Gualdo, storie di resistenza e di solidarietà, in occasione del 70° della Resistenza. Mi piace inoltre ricordare che la video testimonianza è stata raccolta da due nostri giovanissimi iscritti Niccolò Tomei e Federico Gilardetti che oggi hanno gli stessi anni di quando Romano andò sui monti. Loro oggi rappresentano quel passaggio ideale di testimone al quale lui teneva tanto, perché il suo insegnamento non venisse perduto. Grazie Romano”.

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