VIAREGGIO. “Stasera, come segretario provinciale del Siulp – il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia – e come cittadino di Viareggio, parteciperò alla fiaccolata che si terrà nelle strade del centro di Viareggio. Lo farò senza bandiere e senza striscioni, nello spirito della manifestazione e dei suoi organizzatori”. Lo scrive in una nota Lucio Chelotti.

“Da operatore di Polizia godo, naturalmente, di un osservatorio privilegiato sul fenomeno della delinquenza e della violenza sul territorio viareggino dove opero ininterrottamente da oltre 30 anni. Un fenomeno che abbiamo visto crescere, nonostante l’impegno quotidiano e costante di tutte le forze di polizia, con il crescere dell’immigrazione di nuovi poveri verso il nostro territorio.

“Sarebbe però riduttivo ritenere i soli immigrati più o meno clandestini i responsabili di ogni problema. Esiste ed è sempre esistita anche una delinquenza italiana, per così dire ‘nostrale’, che ha agito ininterrottamente in questi decenni e che oggi trova ancora maggiore terreno fertile potendosi nascondere dietro la responsabilità dei migranti. Tenendo presente questo, però non possiamo nascondere che esiste un problema grave di presenza di un numero, insostenibile per il territorio, di clandestini che stazionano agli angoli delle strade del centro e che vivono del provento di delitti, spaccio di droga, rapine, furti, aggressioni.

CARABINIERI PUNTO.JPG“Questo è un aspetto importante del problema sicurezza che non può essere risolto dai soli operatori di polizia impiegati in questo territorio, non solo perché insufficienti ma soprattutto perché, troppo spesso, le leggi e le risorse non consentono un’azione di contrasto idonea e neppure sufficiente. È inutile il controllo di un clandestino privo di documenti se, dopo poche ore, deve essere rilasciato sullo stesso territorio, libero di continuare a delinquere e soprattutto convinto della propria impunità rispetto alle leggi italiane.

“L’esercito, invocato da alcuni, non sarebbe di nessuna utilità: dovrebbe limitarsi al controllo delle stesse persone, alla impossibilità della loro identificazione e alla frustrante consapevolezza di lasciarli di nuovo a delinquere sulle stesse strade.

“Il problema vero è che la situazione dovrebbe essere affrontata a livello centrale, con una riserva certa di posti riservati nei centri di accoglienza (penso ad un numero di almeno 15 a settimana) per il territorio della Versilia, con le risorse necessarie per effettuare i trasferimenti di coloro che sono privi di permesso di soggiorno e vivono di provento di reati. Dovrebbe essere più colpito con maggiore frequenza il mercato della droga – con segnalazione al prefetto e conseguente sospensione o revoca della patente di guida – controllando coloro che acquistano la droga
Gli spacciatori proliferano perché esiste un numero grandissimo di acquirenti che li richiamano in questo territorio. Infine, come accadde nel contrasto contro il terrorismo, esiste la necessità di una risposta della società civile, interamente intesa.

“I cittadini devono riappropriarsi di tutti quegli spazi della città che sono diventati spazi destinati alla delinquenza. Tutti assieme, senza timori e soprattutto senza violenza dovremmo ricominciare a passeggiare la sera in piazza Dante lungo la via Mazzini nelle nostre pinete, eccetera, per riaffermare il nostro diritto a vivere serenamente la nostra città.

“Lo slogan dovrebbe essere ‘riprendiamoci la città senza razzismo, senza violenza, ma con la nostra presenza e con il nostro diritto alla sicurezza’. Io sarò sempre a disposizione per passeggiare con chiunque voglia farlo, basta solo contattarmi”.

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ultimo aggiornamento: 14-11-2014


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