VIAREGGIO. “Resistere per rinascere”: sembra quasi uno slogan buono per la campagna elettorale, quando ci sarà, quello che esce dalla bocca del presidente del Cgc Alessandro Palagi. E invece è il motto dietro cui nasce la (bella) collaborazione con il Viareggio 2014, la squadra di calcio cittadina capolista nel campionato di Eccellenza, che partirà con la risistemazione della derelitta gradinata dello stadio dei Pini.
“Dobbiamo resistere a questo dissesto economico che mette a rischio la sopravvivenza degli impianti sportivi e, con loro, delle società che fanno sport a Viareggio”, è l’appello di Palagi. “Per questo Cgc e Viareggio 2014 hanno deciso di unire le forze per ridare un po’ di decoro al nostro stadio: da sempre sono due entità divise, ma spesso si sono aiutate con buoni risultati. Oggi più che mai c’è bisogno di unire le forze”.
Un gruppo di volontari composto da consiglieri del Cgc e dirigenti del Viareggio si metterà prossimamente al lavoro per ridipingere la gradinata dello stadio dei Pini armati di stucco e vernice. Ma questo sarà solo l’inizio.
“Abbiamo partorito l’idea nell’interesse del Viareggio ma anche del Cgc e del suo prestigioso torneo mondiale di calcio giovanile”, esordisce Beppe Vannucchi, protagonista nella scorsa estate della nascita del Viareggio 2014. “Con due-tre idropulitrici faremo un lavoro di bonifica di tutta la gradinata, poi dipingeremo la scritta ‘Viareggio’ sugli scalini: inviteremo gli sportivi a presentarsi allo stadio con un rullo per contribuire all’operazione”.
Il nome della città apparirà a fianco di tre loghi: “Uno sarà quello del Viareggio, il secondo il simbolo del Cgc”. E il terzo? Vannucchi non si sbilancia: si limita a dire che non sarà uno sponsor e nemmeno l’emblema del Torneo di Viareggio. E allora, ipotizziamo noi, potrebbe essere un bel Burlamacco per ricordare a tutti che siamo nella città del Carnevale. Oppure il disegno realizzato da Leonardo Piagentini, uno dei superstiti della strage del 29 giugno 2009, che negli ultimi anni ha fatto bella mostra di sé sulle maglie da gioco delle zebre.
