VIAREGGIO. “Grave errore e assurdità”: Questo il commento sulla richiesta di danni avanzata da Polo Nautico, da parte del segretario provinciale della Fiom di Lucca Lamberto Pocai. “Sembra quasi che si stesse parlando di proprietà privata, invece che di un bene demaniale dello Stato e quindi di un bene pubblico”.

L’atto di indirizzo votato dal consiglio comunale (fine 2013) contrario al frazionamento dell’area, avrebbe danneggiato l’attività delle imprese. “Sono affermazioni incredibili: chi ha impedito agli imprenditori, in questi anni, di fare investimenti commerciali e di innovazione di prodotto per stare al passo con i cambiamenti del mercato e tentare, con strategie mirate, di resistere alla crisi che poi si è abbattuta anche su un mercato di lusso come quello della nautica? Non certo la parte pubblica e di certo non i lavoratori che hanno pagato ampiamente per la riuscita dell’operazione Polo Nautico, con addirittura sei anni di cassa integrazione.

“Di fronte alla richiesta di danni annunciata dall’amministratore della società Riccardo Cima, da una parte la politica risponde ‘È responsabile legalmente solo il sindaco’, dall’altra l’amministrazione pubblica non c’è più e ben altra autorevolezza sarebbe stata necessaria per affrontare una questione così complessa, dove alcuni imprenditori pare vogliano intraprendere operazioni speculative, più che fare impresa. Cosa pensare del fatto che già oggi questi sono in difficoltà a pagare la quota del mutuo del consorzio? Cosa dovrebbe cambiare, da questo punto di vista, con una concessione divisa?

Fiom Pocai all'assemblea Beni Comuni“Non è che una volta in possesso della propria parte gli imprenditori possono pensare di smontare il capannone per rivenderlo perché non è come vendere una macchina usata. La concessione, come bene pubblico, al limite può essere considerata un motore, attraverso cui fare impresa.

“L’imprenditoria storica del settore, nel corso degli anni, aveva almeno contribuito alla crescita della città, come tutte le altre componenti sociali. Oggi fanno a scaricabarile, magari anche approfittando della debolezza della parte politica, sperando poi in che cosa? Che il Tar dia loro ragione? Ma i problemi di Polo Nautico non li risolve il frazionamento perché la maggior parte dei cantieri non ha abbastanza lavoro.

“In tutto questo poi, ci si dimentica che si sta parlando non tanto di numeri, quanto di lavoratori che rischiano il posto. Le imprese oggi vorrebbero praticare la loro solidarietà solo verso i lavoratori provenienti dalla Sec. Per la Fiom Cgil i lavoratori sono tutti uguali e perciò rifiuta la logica secondo cui ‘non ci si può far niente se quelli di Fipa saranno licenziati’. Le imprese consorziate devono farsene carico, magari attuando davvero la cassa integrazione a rotazione.

“Da qui al 30 novembre occorre dare risposta a questa emergenza e la Fiom Cgil intende fare tutto quanto è possibile per evitare che altri lavoratori siano mandati a casa”.

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ultimo aggiornamento: 16-11-2014


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