VIAREGGIO. Tre vincitori su circa cinquecentocinquanta partecipanti e 75 finalisti da tutta Europa. Con questi numeri si archivia la IV edizione del Premio Letterario Nazionale Streghe Vampiri & Co. organizzato da Giovane Holden Edizioni in collaborazione con Associazione Culturale I soliti ignoti e il patrocinio della Provincia di Lucca e del Comune di Viareggio.

Sabato 15 novembre settembre presso l’Hotel Residence Esplanade di Viareggio circa 150 persone hanno sfidato il maltempo e seguito la cerimonia di premiazione per conoscere i nomi dei vincitori. Un successo annunciato quello ottenuto dall’organizzazione del Premio.

La giuria – presieduta dalla prof.ssa Antonella Padolecchia (fondatrice dell’associazione Next Artists e anima dello Shakespeare Festival) coadiuvata da Simona Bertocchi (scrittrice, poetessa e cultural promoter) e Nicola Cantalupi (scrittore di fantasy) – ha assegnato anche, come da bando di concorso, anche alcuni premi speciali.

Il primo classificato di ogni sezione (poesia, racconto e romanzo) riceverà in premio la pubblicazione ad personam del proprio elaborato nelle collane di narrativa e poesia di Giovane Holden Edizioni.

Il Primo Premio Romanzo inedito è stato assegnato a Nicoletta Parigini (Caorle-Venezia) autrice di “Nina tempesta e il sig. Schmitt”. La motivazione: “Una favola delicata e generosa, sorretta da un linguaggio moderno e da un’invenzione narrativa che permette all’autrice di interrogarsi e interrogarci sul significato dell’amore, della vita  e soprattutto del vago confine che esiste tra quello che noi crediamo essere il nostro mondo e quello che potrebbe essere. Uno stile limpido, lineare e accattivante sorregge una struttura narrativa che combina in modo ineccepibile gli elementi del fantasy con quelli del mistery. Un sistema dei personaggi variegato e ben delineato anche nella psicologia che sottende azioni e comportamenti. Il punto di forza del testo è il duplice piano di lettura che permette una lettura gradevolissima sia a un pubblico giovanissimo che a un pubblico adulto”.

Giuliano Conconi (Busto Arsizio-arese) con “Il custode del cimitero” ha vinto il Primo Premio Racconto inedito. La motivazione: “Il racconto si distingue per la nitidezza delle immagini, la linearità del linguaggio che dà rilievo ai singoli elementi delle sequenze narrative. È una magistrale partita a carte che crea suspense intorno al personaggio del custode. Il lettore si sente catapultato nella storia come spettatore incuriosito per poi restare meravigliato dal colpo di scena finale. Una lettura piacevolissima, impossibile da dimenticare”.

Il Primo Premio Poesia inedita è stato assegnato di Silvia Chiarante (Giaveno-Torino) per la lirica “Amarantos”. La motivazione: “Frutto di un’attenta elaborazione sia tematica che stilistica, la lirica si fa apprezzare per la felice sintesi tra sentimento, immagine e parola. L’amore dannato, strappato al morso fatale di un bacio, cerca la luce, brama la passione ma le tenebre lo inghiottono, lo rabbuiano. I versi seguono il ritmo impazzito di una danza sospesa tra vita e morte, tra Inferi ed Eternità. Nell’estremo sonno giace l’ultimo sguardo di un amore, echeggia debole nell’infinito l’ultimo battito di cuore. Al lettore giunge vergine e candida l’angoscia trattenuta di un’anima alla deriva”.

 

Di seguito la classifica finale per sezione (completa di motivazioni).

Romanzo inedito

  1. Nicoletta Parigini – “Nina Tempesta e il signor Schmitt” Caorle (Venezia)

Motivazione: “Una favola delicata e generosa, sorretta da un linguaggio moderno e da un’invenzione narrativa che permette all’autrice di interrogarsi e interrogarci sul significato dell’amore, della vita  e soprattutto del vago confine che esiste tra quello che noi crediamo essere il nostro mondo e quello che potrebbe essere. Uno stile limpido, lineare e accattivante sorregge una struttura narrativa che combina in modo ineccepibile gli elementi del fantasy con quelli del mistery. Un sistema dei personaggi variegato e ben delineato anche nella psicologia che sottende azioni e comportamenti. Il punto di forza del testo è il duplice piano di lettura che permette una lettura gradevolissima sia a un pubblico giovanissimo che a un pubblico adulto”.

 

  1. Sabrina Tonutti “La benandante” (Udine)

Motivazione: “Una narrazione piacevole, fluida e impeccabile. Uno stile pulito e personale. Un uso attento e misurato del linguaggio. Un cameo indimenticabile la storia della piccola volpe.

Punto di forza del testo la capacità dell’autrice di ammaliare il lettore fino a farne un protagonista disposto a emozionarsi, piangere, sorridere come se egli stesso davvero fosse parte della storia.

Descrizioni puntuali, personaggi ben delineati al punto da creare l’illusione di averli conosciuti. Indimenticabile”.

 

  1.  Elena Covani “Ibrida” (Viareggio-Lu)

Motivazione: “Una narrazione avvincente impreziosita da uno stile fresco, piacevole e originale. Sottende alla buona struttura narrativa una sottile vena di ironia che rende ancora più apprezzabile il dipanarsi della storia. Romanzo che cattura, spiazzando, fin dalle prime pagine. Bellissime le descrizioni ambientali, di qualità l’analisi psicologica dei personaggi principali e secondari”.

 

Premio speciale della Giuria

  • Chiara Chiozzi “Gothic Tale” (Meda-Monza Brianza)

Motivazione: “Struttura narrativa, stile e linguaggio ineccepibili. Si apprezza l’uso attento e puntuale dei lemmi ricercati perfino nelle assonanze all’interno delle frasi. Il lettore è trasportato in un mondo secondario di inusitata potenza. Una sorta di leggenda narrata attraverso una prosa poetica che avvince e convince. Senza mai indulgere in dettagli speculativi, senza discostarsi dalla narrativa di genere più pura ma affermando al contempo una propria originalità, il romanzo si distingue per maturità artistica ed espressiva”.

  • Alessandro Corsi “E furono le stelle e furono la luna” (Livorno)

Motivazione: “Un fantasy epico fedele alla tradizione, coinvolgente e accattivante. Una struttura narrativa ineccepibile, un sistema dei personaggi – sia principali che secondari – di qualità. Battaglie, scontri tra il bene e il male vengono descritti con buona capacità affabulatoria attingendo all’espediente del racconto orale. Nello scorrere delle pagine il lettore matura l’assoluta convinzione e poco importa che sia un’illusione di trovarsi egli stesso al centro delle vicende narrate. Una storia d’altri tempi sospesa tra i miti e le leggende di quei popoli che furono le stelle e furono la luna”.

 

 

Racconto inedito

 

  1. Giuliano Conconi “Il custode del cimitero” (Busto Arsizio-Varese)

Motivazione: “Il racconto si distingue per la nitidezza delle immagini, la linearità del linguaggio che dà rilievo ai singoli elementi delle sequenze narrative. È una magistrale partita a carte che crea suspense intorno al personaggio del custode. Il lettore si sente catapultato nella storia come spettatore incuriosito per poi restare meravigliato dal colpo di scena finale. Una lettura piacevolissima, impossibile da dimenticare”.

 

  1. Maria Cristina Di Buduo “XX” (Paese-Tv)

Motivazione: “Il racconto ha la capacità di trasportare il lettore in un mondo magico dove Alice, Dorothy, Peter Pan e Bastian volano liberi, felici, spensierati oltre i confini della realtà. Scrittura avvincente, con un ritmo regolare e un linguaggio semplice ed essenziale che trasforma il dettato in immagini. Interessante la gestione dei personaggi secondari: quelli non ben delineati entrano ed escono dalla storia quasi in punta di piedi, mentre quelli celebri, come Dracula, sono tratteggiati con rapide pennellate e illuminati di luce ironica. Il tutto contribuisce alla scorrevolezza della lettura, che diventa sempre più piacevole”.

 

  1. Anna Guzzi “Il cortometraggio di Milò” (Soveria Simeri- Catanzaro)

Motivazione: “Pronto per essere trasportato sul set cinematografico: la sceneggiatura risulta perfetta. Racconto ben strutturato in cui il lettore è guidato dalla voce narrante in un mondo reale fatto di amore, tristezza, punizione e redenzione finale: la parabola della vita dell’uomo.

Tutto questo collocato all’interno di una cornice che sembra fatta di trine e arabeschi di ghiaccio: lo stupore di un fanciullo che guarda un giocattolo fantastico attraverso la vetrina”.

 

Premio speciale della Giuria

  • Fabio Mantovani “Malopescio” (Terni)

Motivazione: “Il racconto merita una menzione speciale per l’ottima fusione fra prosa e poesia e per l’abilità dell’autore di riportare chi legge all’età dell’innocenza, a sentire l’ansia di certe paure, lo stupore e l’ingenuità che diventa meraviglia. Il linguaggio semplice e scorrevole esalta la purezza dei sentimenti del protagonista. Lettura gradevole e avvincente”.

  • Roberta Palmonari “Essere madre” (Imola-Bologna)

Motivazione: “Uno stile coinvolgente e appassionante. Apprezzabile la capacità dell’autrice di iniettare nella costruzione narrativa tematiche complesse e sofferte. La protagonista entra nel cuore del lettore sin dalle prime righe che con lei sperimenta le stesse dolorose sensazioni – sofferenza, amore, il sacrificio – fino a diventare parte della narrazione spronandola a resistere, a lottare. Un’analisi psicologica del personaggio ineccepibile, altrettanto buone le descrizioni di ambiente che riescono persino a far percepire il freddo esterno”.

  • Maurizio Gilardi “Cuore di vampiro” (Arese-Milano)

Motivazione: “Un racconto originale, un protagonista lontano dagli stereotipi classici del vampiro. L’autore costruisce un’ottima struttura narrativa in cui immette non solo una certa e godibilissima sottile ironia ma anche quel pizzico di satira un po’ cattivella che mette candidamente a nudo vizi e virtù dei cosiddetti umani. Galeotta una vacanza premio a Viareggio, il protagonista si trova a doversi confrontare con una realtà e soprattutto con un sentimento che non gli sono propri. Una sorta di epifania, un inno alla spietata forza della vita”.

  • Paolo Capponi “Armida” (Bologna)

Motivazione: “Visionario, sensuale e raffinato. Un racconto intenso, sorretto da uno stile maturo e originale, indimenticabile. Ineccepibile la descrizione psicologica del protagonista, delle sue ambasce sì come delle sue illusioni e speranze. Amaro e tagliente nel finale a restituirci tutta l’infida potenza del Male, monito e testimonianza che non sempre il lieto fine è scontato”.

 

 

Poesia inedita

 

  1. Silvia Chiarante “Amarantos” (Giaveno-Torino)

Motivazione: “Frutto di un’attenta elaborazione sia tematica che stilistica, la lirica si fa apprezzare per la felice sintesi tra sentimento, immagine e parola. L’amore dannato, strappato al morso fatale di un bacio, cerca la luce, brama la passione ma le tenebre lo inghiottono, lo rabbuiano. I versi seguono il ritmo impazzito di una danza sospesa tra vita e morte, tra Inferi ed Eternità. Nell’estremo sonno giace l’ultimo sguardo di un amore, echeggia debole nell’infinito l’ultimo battito di cuore. Al lettore giunge vergine e candida l’angoscia trattenuta di un’anima alla deriva”.

 

  1. Juana Dolores Amesso “Il ritorno di Dracula” (Merate-Lecco)

Motivazione: “La vita si dispera, persa nel buio delle tenebre, corpo e mente fuggono a un destino implacabile di morte e di non ritorno. Il desiderio carnale grida impazzito, ha sete di amore, chiede silenzio al rumore assordante del tormento. I versi della poesia trascinano, volano, si placano, si schiudono con impeto alla profondità dell’essere e trasmettono l’incapacità di comprendere la ragione di quel nuovo esistere. Tecnica e cuore sorreggono il componimento”.

 

  1. Simone Vesentini “Sopravvivenza” (Verona)

Motivazione: “Forma e armonia si compenetrano nei versi impeccabili di una poesia suggestiva.

Il poeta dipana il destino dannato di un cuore spento, che anela il suo liquido vitale! affidandosi a ritmo lento nella sua dignitosa tragicità. Consapevolezza e accettazione di sé, di ciò che si diventa prima ancora di poter essere. Il corpo si trasforma, modellato dalle tenebre, e l’anima si aggrappa con un pizzico di illusione all’ultima speranza prima di sprofondare nell’abisso dei dannati. Una sorta di canto all’ineluttabilità del sopravvivere a ogni costo”.

 

Premio speciale della Giuria

  • Julia Ormond “Dell’insondabile magia dell’ignoto” (Londra)

Motivazione: “Una lirica che sottende sentimenti, sensazioni e percezioni complesse. Si fa apprezzare l’uso impeccabile del linguaggio poetico, misurato ed evocativo: versi moderni, un ritmo sommesso che si esalta in un crescendo costante. In una cornice di diffidenza, melanconia e rivendicazione di appartenenza, un’anima nuda e sola affronta l’ignoto armata di un misterico e doloroso amore per la vita. In una sorta di viaggio in bilico tra l’Aldilà e la vita terrena, la poetessa ci conduce oltre il confine che separa il mondo dei vivi da quello dei morti. E finalmente l’eco di un grido senza voce… recupera la memoria di ciò che eravamo e ci traghetta nella quiete dell’abbandono”.

  • Linda Lercari “Autodafè” (Bientina-Pisa)

Motivazione: “Poesia formalmente impeccabile, ritmo sordo e trascinante, è un rincorrersi tra fede e magia, una dicotomia tra odio e amore. I versi sono intessuti dello stesso fascino del fuoco che cantano, fuoco che attrae e uccide, i lemmi si fanno fiamme eterne che si avventano sulle anime inquiete e ne bruciano la passione. Lo sguardo è volto all’infinito, fin quando l’anima si allontana e il buio inghiotte l’ultima scintilla di vita”.

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