dal nostro inviato

MARLIA. La strana storia di Stefano Michelotti. Ad inizio stagione l’angelo custode della porta del Viareggio era lui. Nelle gerarchie e sul campo. Poi i problemi fisici all’inguine che lo hanno costretto a restare ai box. Tocca a Carpita. Che a sua volta si fa male. Contro la Cuoiopelli il giovane Stefano, pur stringendo i denti, deve rientrare. Qualche incertezza contro il Cenaia ed il tesseramento di Mengoni, lo rispediscono in panchina per tre partita. A Marlia, il nuovo colpo di scena.

L’espulsione di Mengoni gli spalanca la strada. Entra a freddo alla mezz’ora contro il Lammari e viene subito freddato dal rigore di Battistoni. Una partita da senza voto in pagella, se non fosse per il secondo penalty concesso dall’arbitro ai locali. Stavolta Stefano cambia angolo, si butta sulla sua sinistra ed ipnotizza Donati. La bellezza di parare un rigore al 48′ del secondo tempo e salvare la propria squadra. E i complimenti di mister e compagni cadono a pioggia.

“È uno dei momenti più belli della mia carriera – ammette con un volto che non riesce a celare la comprensibile felicità – se avessimo perso sarebbe stato troppo pesante. Ho cambiato angolo rispetto al primo rigore, mi è andata bene. Loro a parte i due penalty non hanno mai tirato in porta, per come si erano messe le cose è un punto guadagnato, anche se resta il rammarico perché potevamo vincere. E comunque abbiamo espresso un buon calcio. Prendiamo questo pari, i campionati si vincono anche così”.

Gabriele Noli 

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ultimo aggiornamento: 07-12-2014


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