VIAREGGIO, “Non condividiamo la scelta del commissario Romeo, o meglio dell’Asp su suo mandato, di ridurre il personale nei nidi, non prolungando il contratto alle educatrici della Cooperativa Primavera e facendo salire il rapporto tra educatrici e bambini da 1 a tre a 1 a sei. Non la condividiamo pedagogicamente, ma la comprendiamo da un altro punto di vista che è quello del risparmio. Che è quello, coerente, del commissario prefettizio”. Lo scrive in una nota il consiglio direttivo di Viva Viareggio Viva, lista civica che ha fatto parte della coalizione di maggioranza nell’ultima legislatura.

“Ci stupiscono invece gli amici di Sel che hanno sempre sostenuto gli effetti ‘ benefici’ di un commissario per Viareggio, che non avrebbe comportato scelte drastiche o tagli orizzontali e che invece adesso si scandalizzano per la decisione presa. Da chi? Forse suggerita da un dirigente, uno dei tre rimasti in Comune, sempre causa dissesto, di professione architetto, mentre la responsabile educativa dei nidi, che vanta un curriculum eccellente nel settore, consulente anche per altri comuni proprio per i servizi educativi 0-3 anni, per incompatibilità con il suddetto, si trova ora destinata ad un altro ufficio.

Foto profilo Fb
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“Sarebbe successo anche con un sindaco? Magari sì, magari no. Noi continuiamo a credere che un referente istituzionale, potrebbe avere un altro approccio ai problemi , un diverso rapporto con i dipendenti comunali e con i bisogni del territorio. Se non ci credessimo, non crederemmo nella democrazia.

“Pur facendo parte della maggioranza dell’ex-sindaco Betti, infatti, abbiamo criticato anche il commissariamento della Fondazione Carnevale. Eravamo convinti che si sarebbe dovuta trovare una diversa soluzione. E anche in questo caso le scelte di Stefano Pozzoli, sempre mosse da una logica economica, non ci soddisfano. Fare pagare il biglietto ai bambini non solo ci pare quanto più lontano si possa pensare dall’anima del Carnevale di Viareggio – il Carnevale di Viareggio non è uno spettacolo per i media, è una festa popolare che ha in ciò la sua forza e la sua durata- ma non siamo neppure convinti che serva ai conti della manifestazione.

“Se i costi per le famiglie si alzeranno notevolmente, pagando il biglietto per due o tre figli piccoli, chi dimostra che in questi tempi così grigi economicamente le famiglie non preferiranno rinunciare del tutto alla partecipazione?”.

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