VIAREGGIO. Quando a Viareggio esplodono certe polemiche sul Carnevale sai già che spaccheranno la città in due grossi schieramenti. Che poi risultano essere quasi sempre gli stessi – da una parte i più strenui sostenitori di Burlamacco, dall’altra i “viareggesi” detrattori della manifestazione, quelli che “speriamo piova per tutti le sfilate”. Stavolta no. Stavolta l’idea della Fondazione di anticipare di due ore l’inizio del corso mascherato di chiusura di sabato 28 febbraio è stata mal digerita anche dai carnevalari più incalliti.
Basta fare un giro sui principali gruppi di Facebook dedicati al Carnevale per tastare il malumore di molti viareggini (premessa: Facebook è solo una piazza virtuale, non esaustiva di tutti i pareri al riguardo, ma vale la pena darci un’occhiata).
Al netto delle prese di posizione squisitamente personali (“Molti viareggini lavorano a quell’ora”, “È un’orario ibrido: chi viene la sera non fa in tempo e chi voleva passare tutta la serata tutta al Carnevale rimane un po’ fregato”, “Dopo le 21.30 dove vanno i turisti?”), quella più oggettiva è il cambio di programma a poco più di due settimane dall’inizio delle sfilate: anticipare (o posticipare) l’orario di inizio a due settimane dalla prima sfilata, con un calendario già stampato e pubblicizzato e con gite turistiche già organizzate, “è sbagliato a meno che non ci siano gravissimi impedimenti che costringono al cambiamento”.
Ma perché la Fondazione Carnevale ha adottato questa decisione? I maligni dicono che sia una manovra per aiutare i bar e ristoranti della Passeggiata o l’Osteria di Burlamacco che organizza i veglioni alla Cittadella. La motivazione ufficiale, in realtà, sembrerebbe un’altra: sarebbe stato concordato dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Lucca e composto da questore, sindaci dei Comuni interessati, presidente della Provincia e comandanti provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza e Corpo Forestale.
