VIAREGGIO. “La situazione economica richiesta dalla Corte dei Conti, riduzione dei trasferimenti regionali, esuberi in sanità e tagli dei servizi e personale creano sempre più allarme nel sindacato”. E’ la UIL FPL Versilia ad alzare il livello di allarme per i servizi sanitari .
“Da una parte le precise richieste della Corte dei Conti con la riduzione rispetto al 2014 di euro 3.500.000 che andranno ad aggiungersi inevitabilmente ai tagli che la regione toscana farà ricadere sulle ASL riducendo i trasferimenti economici.
“A tutto questo si sommerà il blocco del turn over e gli esuberi predisposti dall’azienda ASL 12 Versilia che riguarderanno 43 dipendenti 19 dirigenti e 24 del comparto, con conseguente cancellazione dei posti nelle dotazioni organiche. Situazioni locali sommate a situazioni regionali fanno un cocktail difficile da bere e pericoloso .
“In queste settimane abbiamo assistito ad una politica regionale che taglia risorse e “teste di amministratori” nelle ASL, per dimostrare un decisionismo aziendalista che contrasta pesantemente con una gestione di un’azienda che produce sanità e che deve essere legata al territorio e sopratutto legata ai bisogni della gente, assicurando i servizi fondamentali di assistenza. Tutto questo senza considerare le sempre più pesanti e preoccupanti condizioni in cui lavorano i professionisti della sanità.
Vale la pena ricordare che lavorare in condizioni di disagio fa aumentare i rischi di errore e in sanità purtroppo gli errori si “pagano caro”
“Ancora una volta – prosegue la UIL FPL Versilia – una politica approssimativa rischia di far allontanare i servizi sanitari dal nostro territorio, portandoli in una dimensione più ampia fuori dal controllo dei territori ed anche degli stessi sindaci che sono i primi responsabili della salute dei cittadini.
La UIL FPL Versilia chiede alla direzione aziendale ed ai sindaci l’immediata attivazione di un tavolo di confronto, con le forze sociali attraverso cui, si valuti l’impatto dei dati reali dei tagli, sui servizi e sui numeri del personale sia ospedaliero che territoriale. Valutando l’ipotesi di dire di “NO” e di attivarsi per una mobilitazione se i risultati finali come temiamo non saranno compatibili con i normali livelli di qualità dei servizi”.
