Non c’è pace per Burlamacco. Dopo le elemosina, l’impiccagione al muraglione

VIAREGGIO. L’hanno impiccato, messo alla pubblica gogna proprio lì, dove i viareggini hanno lasciato forse il messaggio d’amore più bello per la città. Avvolto in un mantello nero, con il vestito a scacchi bianco e rosso di ordinanza e l’inconfondibile cappello, attaccato ad una corda sulla parete scura e salmastrosa del muraglione.

È una storia triste quella del nostro povero Burlamacco, prima rappresentato implorante  a chiedere le elemosina con il cartello “Ho fame”, di fronte all’ingresso di Palazzo delle Muse, ora impiccato accanto alla scritta simbolo della “viaregginità”: “Viareggio in te son nato in te spero morire”.

Non c’è pace per la maschera ufficiale del Carnevale, sommerso da debiti con le casse che piangono, lasciato morire a stento tirando calci al vento.

 

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