CAMAIORE. Nei locali della Canonica di Valpromaro il Comitato Paesano ha indetto alle 21 un’assemblea pubblica con lo scopo di rispondere alla mossa meschina messa in atto da Poste Italiane S.p.A che prevede la chiusura di molti uffici postali, tra cui quello di Valpromaro, e la rimodulazione oraria di altri. A quest’assemblea erano presenti i sindaci dei Comuni di Camaiore e Massarosa e rappresentanti della CGIL e della CISL che hanno dato il loro pieno appoggio alla volontà, espressa dai paesani provenienti dalle Seimiglia, delle vicine colline massarosesi, dei vicini paesi sotto il Comune di Pescaglia, di protestare di fronte a questa ignobile azione.

“Un’eventuale chiusura di quest’ufficio postale – scrivono dal Comitato – assemblea pubblica valpromaro chiusura ufficicomporterebbe un notevole disagio per la zona che serve, in quanto sono presenti diversi paesi, i cui abitanti convergono qui per svolgere le proprie azioni, come spedire una semplice lettera o ritirare la pensione; sono presenti inoltre diverse attività commerciali e per ultima, ma non per importanza, la presenza di numerosi pellegrini che ogni anno transitano sulla storica Via Francigena e che si fermano nel nostro paese.

In altre parole quest’ufficio serve un’utenza molto vasta e varia tipologia, distribuita su un’area geografica molto amplia, ed è assolutamente impensabile che si debba chiudere un ufficio solo, perché non rientra in certi range, stabiliti non si sa con che modalità. Il fatto che quest’ufficio possa chiudere rischia di compromettere il tessuto sociale delle colline, proprio ora che sembra esserci un graduale ripopolamento e interessamento per queste realtà. Dopo un acceso dibattito sono state decise diverse modalità con cui far sentire la propria voce per scongiurare la chiusura di quest’ufficio, troppo importante per il nostro territorio; inoltre il Comitato Paesano si riunirà martedì 10 febbraio p. v. per continuare a discutere in merito alla questione.

assemblea pubblica valpromaro chiusura ufficiDove non ci sono servizi non c’è rete sociale, dove non c’è rete sociale si preparano disastri. Sono i disastri che costano troppo, non i servizi”.

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ultimo aggiornamento: 07-02-2015


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