VIAREGGIO. “Sono fra coloro che hanno considerato l’immagine del Burlamacco impiccato come un amaro monito sul destino della città tutta, strozzata non solo dai debiti ma anche dall’ignavia e dall’indifferenza. E domenica scorsa al Carnevale, davanti al carro dei Lebigre per un momento ho visto Viareggio al posto della Terra: per troppo tempo abbiamo lasciato che bruciasse per alimentare privati appetiti”. Lo scrive Antonella Serafini, critica e storica dell’arte.

“Il passato è lì, impietoso, a ricordarci che i partiti maggiori non hanno voluto né saputo invertire la rotta che portava dritta al dissesto. Un dissesto provocato, a quanto si legge, non da errori di previsione o progetti sbagliati, ma da reiterate malversazioni. Ma su questo sarà la magistratura a fare chiarezza. Noi cittadini ora abbiamo invece il compito di prendere in mano il nostro destino e combattere per la nostra città. Noi, perché altrimenti non lo farà nessun’altro: ne è prova il fatto che, benché abbiamo bisogno di cure immediate e urgenti, ci hanno mandato un commissario prefettizio solo part-time e non sono ancora stati nominati i tre commissari del Ministero.

viareggio-comune“Una proposta seria e sensata è stata avanzata nelle scorse settimane da Rossella Martina, della Lista civica Viareggio tornerà bellissima, che in questi due anni si è dimostrata capace non solo di una opposizione fatta di denunce circostanziate ma anche di proposte costruttive.

“Di cosa ha bisogno la città? Di una figura seria, autorevole ma soprattutto capace di risolvere il problema del dissesto. Non basta un tecnico, un algido contabile, ma qualcuno che possa dare risposte politiche. Ce lo abbiamo, ha dato prova di sé in un comune qui vicino. Fa parte del Pd, del partito che governa la Regione e lo Stato, quindi potrà ancor meglio portare attenzione sul caso Viareggio ed ottenere il sostegno necessario per risolvere il problema: questa persona è Giorgio Del Ghingaro.

“Certo, non è un viareggino, ma già nei Comuni del Medio Evo ci si affidava ad un Podestà forestiero capace di garantire neutralità di fronte ai vari clan familiari e lavorare per l’interesse comune. E in ogni caso starà a noi collaborare con lui: credo infatti che di fronte ad una figura finalmente autorevole i viareggini si faranno sentire, la cosiddetta ‘società civile’ farà la sua parte, uscirà dalla torre d’avorio in cui si è rinchiusa e collaborerà alla rinascita.

“Perché intendiamoci, non è di ‘un uomo solo al comando’ di cui abbiamo bisogno, ma di una persona carismatica che sappia anche circondarsi di collaboratori che abbiano una memoria comune, ideali simili, in grado di mantenere un vincolo di legislatura, persone che fra di loro si riconoscono, si fidano, che possano mettere in azione tutta la città e far sentire i cittadini, tutti, partecipi della rinascita”.

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