FORTE DEI MARMI. Il racconto ispirato a Thomas Mann durante i soggiorni estivi a Forte dei Marmi è il protagonista della mostra “Mario e il Mago- Thomas Mann e Luchino Visconti raccontano l’Italia fascista” inaugurata nei giorni scorsi alla Casa di Goethe a Roma, dove rimarrà fino al 26 aprile. L’evento, realizzato in collaborazione con Buddenbrookhaus di Lubecca, Thomas Mann Archivio di Zurigo, l’Università di Napoli l’Orientale, Deutsche Thomas Mann- Gesellshaft di Lubecca e l’Associazione Italiana di Studi Manniani (AISMANN) è stato curato da Elisabeth Galvan con la collaborazione scientifica di Simone Costagli.

L’occasione è stata il sessantesimo anniversario della morte del scrittore Premio Nobel nel 1929, lo stesso anno in cui scrisse questo racconto italiano. L’esposizione è divisa in quattro sezioni e illustra la genesi della celebre novella, fra cui i soggiorni della famiglia Mann a Forte dei Marmi, il retroscena politico, nonché la fortuna di Mario il Mago in Italia, con una sala dedicata all’azione coreografica, tratta dal racconto che Visconti realizzò al Teatro della Scala a Milano nel 1956. La mostra intende a far conoscere meglio un racconto sull’Italia degli anni Venti, che contestualmente è anche un’analisi di dinamiche collettive universali e sempre attuali. “Per noi – ha dichiarato il sindaco Umberto Buratti – è stata una grande, piacevole sorpresa, perché, oltre al suo riconosciuto valore artistico, questa iniziativa contiene immagini inedite di Forte dei Marmi, nelle quali possiamo ritrovare affascinanti ricordi in bianco e nero del passato del nostro paese, che rimarranno esposte per due mesi in via Del Corso a Roma”. Fra l’altro, attraverso una grande quantità di materiale multimediale, verranno illustrati per la prima volta al pubblico italiano i retroscena e il significato di questo racconto, approfondendoli anche in una Giornata di studio in programma il 26 marzo e una lettura della novella (il 18 aprile) con gli attori Christian Giammarini e Giorgio Lupan.

Le vicende dell’ipnotizzatore Cipolla, che ai tempi di Mann, soggiogavano e manipolavano il pubblico durante le sue performance serali, diventarono metafora del clima contemporaneo, tanto che fin dalla sua prima pubblicazione nel 1930, il racconto Mario il Mago venne giudicato “anti- italiano” e per motivi di censura poté apparire in traduzione soltanto nel 1945. “Andrò sicuramente a vedere questa mostra ha concluso il sindaco – e prenderò contatto per valutare se sarà possibile portarla anche a Forte dei Marmi durante la prossima estate”.

(Visitato 141 volte, 1 visite oggi)

Incontro sulle Foibe a Villa Bertelli

Il sindaco consegna l’attestato all’ex consigliere Barberi