VIAREGGIO. Un ritorno al gol che sa di liberazione, perché il digiuno durava da oltre un mese. Troppo, per un attaccante abituato a segnare come Gabriele Scandurra. La gioia personale non va di pari passo con quella di squadra, perché il Viareggio si è mostrato incapace di chiudere la gara con la Cuoiopelli subendo una rete che sa di beffa. “Il mio gol è servito solo a metà – dice -, avevamo sbloccato la gara in un momento delicato nel quale macinavamo gioco ma non riuscivamo a concludere. Pensavamo che da lì la partita si potesse indirizzare il binario giusto, la Cuoiopelli ha fatto poco o niente. Ed invece ci è mancata la concentrazione: in questo periodo, come sbagliamo qualcosa, veniamo puniti. Dobbiamo dare di più, perché partite come questa vanno vinte. Ci siamo sciolti dopo aver subito l’1-1, abbiamo accusato psicologicamente il gol e questo non va bene”.

Scandurra è severo nella sua analisi. Eppure il pari con la Cuoiopelli non scalfisce le sue certezze: “La consapevolezza che siamo la squadra da battere resta. Arriveremo sino in fondo”.

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ultimo aggiornamento: 22-02-2015


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