VIAREGGIO.  La Polizia di Stato ha concluso le indagini inerenti un tentativo di estorsione, subito da un artigiano residente in una frazione collinare di Lucca, denunciando un 57enne di origini calabresi, residente in Veneto, alla Procura della Repubblica. I fatti risalgono allo scorso autunno, ma la ricostruzione della intera vicenda ha richiesto del tempo; i due si conoscevano da tempo per una comune affiliazione ad un gruppo di motobikers, e per un po’ si erano frequentati ai raduni che i motociclisti sovente fanno, in giro come nelle club houses, per fraternizzare tra gli affiliati.

Il 57enne, dopo tanto tempo che non si faceva più né sentire né vedere, lo scorso mese di novembre si presenta a casa del lucchese, sostenendo di ave bisogno di essere ospitato per un paio di notti, per non meglio precisati affari che deve sbirgare in Versilia.

L’ artigiano, che da tempo ha chiuso con il mondo dei motociclisti, anche perché qualche anno fa fu suo malgrado invischiato in una vicenda relativa al furto di una moto Harley Davidson, seppur intimamente riottoso, accetta di ospitare l’ inatteso suo conoscente, invitandolo però ad andare via non appena avesse finito le sue faccende, poiché per motivi di lavoro è impegnato tutto il giorno e non ha il tempo di stargli dietro. Il 57enne lo ringrazia e va a letto, ma l’ indomani cambia atteggiamento, diventando aggressivo, dicendo di aver bisogno di soldi; aggiunge di essere stato contattato da alcuni poliziotti, che a suo dire gli avrebbero offerto di intercedere con il magistrato per una riduzione di pena, se avesse fatto dichiarazioni di correità, chiamando in causa anche l’ artigiano lucchese circa il furto della moto, senza le quali quest’ ultimo sarebbe stato assolto.

In caso contrario, l’ artigiano lucchese avrebbe rischiato 2 anni di galera. In cambio del suo silenzio con la Polizia, il 57enne ha chiesto 2.000 euro, poi ridotti alla metà.

Dopo essere andato via, ha tempestato con messaggi su Whatsapp sia l’ artigiano che la sua compagna, minacciandolo di denunciarlo ovvero di fargliela pagare anche con conseguenze per la sua incolumità fisica. Il lucchese ha denunciato tutto alla Squadra Mobile, che ha avviato le indagini, riscontrando la veridicità della denuncia e la falsità di quanto sostenuto dal veneto, che si era inventato di essere stato avvicinato da poliziotti per indurre l’ artigiano a consegnargli i soldi richiesti. Alla fine, l’ estorsore è stato denunciato alla Procura della Repubblica.

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