VERSILIA. “Vi scrivo perché, supportato da un consistente numero di amici e sostenitori e con il conforto di tanti iscritti e dirigenti del Partito Democratico della Versilia, ho deciso di proporre la mia candidatura alle prossime elezioni del maggio 2015 per il rinnovo del Consiglio Regionale della Toscana”.

Inizia così la lettera del sindaco di Seravezza, Ettore Neri, nella quale annuncia la sua candidatura alle prossime elezioni regionali.

“Durante gli anni dei miei mandati amministrativi ho ricoperto, gratuitamente, anche incarichi istituzionali sovracomunali, in qualità di Presidente del Consorzio Ambiente Versilia con il quale ho avviato i contenziosi, di natura economica e ambientale, contro la multinazionale “TEV Veolia” che gestiva, per i Comuni della Versilia, l’impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani di Pioppogatto (Massarosa) e l’inceneritore di Falascaia (Pietrasanta) e, attualmente nell’altrettanto complesso ruolo di Presidente della “Società della Salute della Versilia” per l’integrazione dei servizi socioassistenziali e sociosanitari e della “Conferenza dei Sindaci della Versilia” con competenze di interlocuzione e confronto con la Direzione della ASL12 relativamente al sistema sanitario del nostro territorio.

Sono, inoltre per Statuto dell’Ente, Presidente della Fondazione culturale Terre Medicee che gestisce, per conto del Comune di Seravezza, le attività artistiche e promozionali del sito Unesco di Palazzo Mediceo. Tutto questo mi ha consentito, insieme a tante altre esperienze amministrative, difficili e negative, esaltanti e positive, maturate in questi anni, di avere un quadro di insieme del “sistema Versilia” che credo di poter mettere a frutto, a vantaggio della nostra comunità e della nostra terra, nel Consiglio Regionale della Toscana.

Come sono abituato a fare, e come ho fatto nella mia attività amministrativa, per raggiungere questo obiettivo ho deciso di ampliare il mio bagaglio e il mio percorso formativo partendo dal confronto diretto e “senza rete” con le cittadine e i cittadini, con le imprese e i lavoratori, con le associazioni di ogni tipo presenti sul territorio versiliese, con i professionisti, i tecnici, le categorie, i sindacati, i movimenti, i comitati, ecc. Per questo ho predisposto il programma di incontri pubblici, che ho chiamato “Idee per la Versilia” e che allego, con il quale mi prefiggo, appunto, di aprire una fase di ascolto e confronto, una specie di raccolta di idee e di esperienze, di proposte e sollecitazioni, con tutti quelli che potranno essere interessati ad impostare un piano di lavoro concreto e operativo da attuare per la Versilia e la Provincia di Lucca dai banchi del Consiglio regionale toscano.

Molti sono gli elementi potenzialmente forti e caratterizzanti di una terra, bella e complicata, come la Versilia, ma affrontare la “Questione Versilia” oggi significa decidere di leggere e interpretare in modo unitario le complesse articolazioni territoriali, umane, sociali, storiche, economiche e culturali che dalle vette delle Apuane scivolano fino al porto di Viareggio e, più in là, fino alla macchia mediterranea che incontra la Provincia di Pisa. Ma significa anche e maggiormente, al tempo stesso, porsi il problema e avere la capacità di collocare l’intero territorio della Versilia all’interno del più ampio comprensorio della Provincia di Lucca e di evidenziare le profonde interrelazioni che ne discendono.

L’obiettivo della pubblica amministrazione deve essere quello di migliorare progressivamente la qualità della vita dei cittadini, di creare le condizioni per la diffusione del benessere: se vogliamo che ciò accada sull’intero territorio della Versilia dobbiamo tutti impegnarci per cercare di creare un comune piano per lo sviluppo locale; condividere le strategie di governo del territorio; scegliere e attuare il sistema dei servizi ai cittadini della Versilia e, insieme, valorizzare le esperienze e le risorse locali.

Ciò potrà essere possibile, però, soltanto se saremo capaci di dare vita ad un pensiero indipendente e ambizioso, un pensiero collettivo che sappia recuperare i segnali che la storia ha lasciato nel nostro paesaggio, nella nostra architettura e nella nostra cultura. Quelle tracce che troviamo, a ben guardare, nei nostri stili di vita e nei sentimenti e nelle priorità che muovono la cittadinanza della Versilia potranno aiutarci a cogliere e valorizzare le vocazioni, le emergenze, le potenzialità più profonde e decisive che la nostra terra è ancora sicuramente capace di sprigionare.

Eccomi dunque a proporre una serie di sette incontri pubblici, pensati come tavoli di lavoro, come riunioni operative alle quali invito tutti quelli che hanno voglia di condividere le loro conoscenze, opinioni e progetti per il bene comune della nostra Versilia”.

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ultimo aggiornamento: 04-03-2015


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