VIAREGGIO. “I convegni sulle tematiche portuali sono sempre interessanti ed anche quello di ieri lo è stato, ma se poi non riusciamo a trasformare le analisi in atti concreti allora rimangono un semplice esercizio intellettuale”. Lo scrive Massimiliano Baldini, candidato sindaco di Lega Nord, Movimento dei Cittadini, Per Torre del Lago Puccini e Pli.

“Incontri come quello di Fiom sono stati organizzati sia da noi che da altri e a Viareggio sono venuti Nencini, Rossi più volte e lo stesso Ceccarelli, ma non mi pare siano stati fatti molti passi avanti da chi a Viareggio, di volta in volta, ha avuto il potere di decidere: l’insabbiamento del porto è e rimane un problema centrale, tanto è vero che l’ingegner Poerio ha messo in dubbio la stessa possibilità di realizzare la banchina commerciale con il rischio che si buttino i soldi pubblici dalla finestra.

“Il piano regolatore portuale, poi, è del 2007: è invecchiato su se stesso e sono anni che si discute della variante. Il tema del frazionamento della concessione del Polo Nautico è fermo ancora da prima e all’orizzonte ci sono solo pesanti contenziosi in tribunale, inoltre l’asse di penetrazione ha il record dei record visto che se ne parla da quarant’anni senza che ancora si sappia nemmeno dove dovrà passare il terzo lotto e la strada è ferma in via Pisano dove crea disagio a tutti.

“Se poi ci aggiungiamo le novità dell’ultim’ora e cioè la Viareggio Porto a rischio fallimento e il pericolo della perdita delle concessioni e del loro valore, abbiamo un quadro chiaro delle difficoltà che siamo chiamati ad affrontare a partire da giugno, in cima alle quali vi è la crisi della cantieristica, la chiusura delle imprese nautiche e la perdita pesantissima dei posti di lavoro dal 2008 ad oggi.

“Se tutte le istituzioni competenti, ed in primo luogo i rappresentanti della comunità viareggina sia in sede comunale che in seno agli organi dell’Autorità Portuale, non si metteranno in testa di assumere delle decisioni e di eseguirle fino in fondo una volta per tutte, finirà per essere troppo tardi. Se saremo noi a governare, per quanto di competenza, assicuriamo tutti che non avremo timore di fare le scelte utili per l’intero comparto della Darsena, anche se difficili e con il rischio di scontentare qualcuno”.

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