VERSILIA.  Il 9 aprile 2014 La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale degli articoli della legge 19 febbraio 2004, n. 40, relativi al divieto di fecondazione eterologa.

Nei mesi successivi il centro per l’infertilità dell’Ospedale “Versilia”, in relazione al suo ruolo di “Centro di Riferimento Regionale” per la PMA, ha attivato le procedure per l’organizzazione di questa attività e, nel contempo, ha partecipato attivamente al processo di formulazione di linee guida condivise con gli altri centri regionali, sotto la guida degli uffici competenti della Regione Toscana.
Questa intensa attività, fortemente sostenuta dal governo regionale, ha consentito la formulazione di un documento che ha fatto da base al documento della Conferenza delle Regioni e delle province autonome del 4 settembre 2014. (DOCUMENTO SULLE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA FECONDAZIONE ETEROLOGA A SEGUITO DELLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE NR. 162/2014, recepito dalla Regione Toscana con Delibera_n.837_del_06-10-2014).
Dal mese di Ottobre abbiamo quindi avuto a disposizione gli strumenti giuridici ed amministrativi per iniziare concretamente questa attività terapeutica, avendo in mente quanto espressamente dichiarato nel documento stesso: “La donazione di cellule riproduttive da utilizzare nell’ambito delle tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo è atto volontario, altruista, gratuito, interessato solo al “bene della salute riproduttiva” di un’altra coppia. Non potrà esistere una retribuzione economica per i donatori/donatrici, né potrà essere richiesto alla ricevente contributo alcuno per i gameti ricevuti. Non si escludono forme di incentivazione alla donazione di cellule riproduttive in analogia con quanto previsto per donazione di altre cellule, organi o tessuti.”
E’ stato chiaro fin da subito che le possibilità di ottenere gameti per la fecondazione eterologa passavano per due sole vie: da una parte una attività di informazione e richiesta di aiuto alle coppie che stavano sottoponendosi alla Procreazione Assistita nel nostro centro, affinchè donassero altruisticamente parte dei loro gameti, in particolare gli ovociti (egg sharing), dall’altra l’acquisto del servizio di “ricerca ed arruolamento” di donatori e donatrici, offerto da centri esteri a caro prezzo. La terza ipotesi, cioè la ricerca di donatrici volontarie, che non fossero pazienti a loro volta, ci è sembrata da subito impraticabile, stante la impossibilità al momento di prevedere anche un semplice rimborso spese.
La nostra scelta è stata di percorrere la via dell’ “egg sharing”, certamente più complessa ed impegnativa, ma anche gratuita e di grande valenza etica. La Regione Toscana ha fortemente appoggiato questa visione e ci siamo sentiti spinti su questa strada anche dalle indicazioni della ministra della Salute Lorenzin, emerse nel tavolo consultivo sull’eterologa, convocato a Luglio dalla Ministra stessa.
Indubbiamente la attività di “proselitismo” a favore dell’ovodonazione ha un grande costo in termini di tempo ed energie, per stabilire il rapporto di fiducia e il grado di informazione che possono portare alcune coppie al compimento di un gesto altruistico e gratuito. Nell’impegnarci in questa attività hanno giocato a nostro favore l’entusiasmo di tutta l’equipe e l’alto grado di fiducia che in essa ripongono da sempre i nostri utenti.
Eccoci quindi alle due prime ovodonazioni compiute giovedì scorso nel nostro centro, sicuramente tra le prime in Italia. Di questo siamo veramente orgogliosi.
Siamo soltanto all’inizio, ma siamo sicuri che la notizia del fatto che l’eterologa a “costo zero” si può davvero fare nella struttura pubblica, potrà innescare risposte positive di altre coppie, superando la diffidenza verso il poco noto e soprattutto avendo la certezza che non ci saranno speculazioni economiche su quanto donato altruisticamente. Questo sarà sicuramente utile anche all’immagine complessiva del mondo della “medicina della riproduzione” pubblica.
Le donatrici hanno rispettivamente 29 e 34 anni.
Al momento altre due donatrici stanno effettuando i vari screening previsti.
Da ottobre 2014 per l’eterologa sono stati registrati circa 150 accessi, con oltre 220 coppie in lista di attesa.

Il centro ha iniziato la sua attività nel 2003, crescendo costantemente.
In 12 anni ci sono stati oltre 13.000 accessi con circa 10.000 interventi e circa 3000 nascite.
Nel 2014 sono stati effettuati oltre 750 interventi con una percentuale di esiti positivi che ha oscillato tra il 32 ed 33%.
I dati sono stati illustrati nel corso di una comferenza stampa alla quale hanno partecipato:

Marco Menchini
(Responsabile settore qualità dei servizi, governo clinico e partecipazione della Regione Toscana) Brunero Baldacchini
(Direttore Generale Ausl12 di Viareggio)
Grazia Luchini
(Direttore Sanitario Ausl12 di Viareggio)
Cristiana Parri
(Direttore U.O.S. Procreazione Medicalmente Assistita dell’ Ospedale Versilia)
Stefano Barone
(Responsabile Laboratorio Centro Procreazione Medicalmente Assistita
dell’ Ospedale Versilia)
Mauro Costa
(Responsabile Scientifico Centro Procreazione Medicalmente Assistita
dell’ Ospedale Versilia)
Ettore Neri
(Presidente della Conferenza dei Sindaci della Versilia).

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