VIAREGGIO. Tutto ha avuto inizio il 14 settembre. Piombino, stadio “Magona d’Italia”. La prima partita ufficiale del Viareggio si chiude con una vittoria: 3-1, doppietta di Scandurra preceduta dal gol di Benedetti. In mezzo, la punizione dell’attaccante locale Catalano. Tutto bello, insomma. A dispetto di una condizione fisica che non può essere ottimale visto che la preparazione era cominciata neppure un mese prima. “Se il buongiorno si vede dal mattino…”, pensano i più ottimisti. Ed invece i nodi vengono al pettine già dalla settimana successiva, nel debutto casalingo contro il Castelnuovo Garfagnana. A metà ripresa la benzina finisce, il Viareggio resta a secco. Di fiato e di punti. Micchi e compagni maramaldeggiano, si impongono 3-0. Zebre a terra e (di nuovo) sulla terra.

Che succederà a Forcoli? Si chiedono i tifosi un po’ scettici, un po’ preoccupati. Viareggio Dottor Jekyll e Mister Hyde al “Brunner”: primo tempo inguardabile, ripresa sontuosa. Mariani e Scandurra, con due magie, ribaltano lo svantaggio iniziale. La vittoria del cuore. Ai “Pini” arriva il Marina La Portuale. Difficile pensare ad un crollo bis tra le mura amiche. Ed invece la squadra dello stratega Maurizio Adami fa il colpaccio, trascinata dalla vecchia volpe Moriani. Con 6 punti in 4 partite, 2 sconfitte su 2 in casa, il primo posto sembra roba d’altri. Il calendario propone due derby in fila: Camaiore fuori e Real Forte Querceta ai “Pini” per capire cosa ne sarà delle zebre. Che scacciano via critiche e paure. Al “Comunale” il terzo blitz della stagione targato Caciagli e Fiaschi (a dicembre ceduto al Pietrasanta), contro i nerazzurri dell’ex Vannucchi decide Buglio. Due vittorie in quattro giorni. Per chiudere al meglio il miniciclo, serve il terzo indizio che faccia la prova, a Rosignano. Viareggio brutto e sulle gambe, basta il minimo sindacale per portare via i tre punti (Tamberi e Scandurra).

La classifica è più piacevole a vedersi, adesso. Però non basta. Serve di più. I bianconeri lo sanno e lo dimostrano. Col GhiviBorgo, che sarà l’ultimo a cedere, basta il piazzato di Benedetti. Non si contano le palle gol divorate nella ripresa. Ci pensa Carpita a salvare l’1-0. La settimana seguente, a Santa Croce sull’Arno, il Viareggio fatica più del previsto con la Cuoiopelli. I tre punti giungono in pieno recupero grazie ad un rigore (discusso) procurato da Fiaschi e trasformato da Buglio.

Dopo cinque vittorie di fila, qualcosa si inceppa. Contro la modesta Pro Livorno è lecito attendersi una comoda affermazione. Ipotesi ottimistica, smentita dal tiraccio di Zoncu che si infila beffardamente in rete a rendere inutile proprio il sigillo di Buglio. A Cenaia va ancora peggio: l’errore di Visibelli spiana la strada a Bruzzone, che fredda  Michelotti. Per i locali è un giorno storico, per le zebre una doccia fredda.

Ripartire a testa bassa, con la consapevolezza che nessuno regala niente. Questo è chiamato a fare il Viareggio. Che col Castelfiorentino non convince, ma la spunta grazie ad un rigore di Buglio (rottura del menisco per capitan Reccolani, infortunio gravissimo), che nel turno infrasettimanale con l’Urbino Taccola ha la meglio agevolmente (Visibelli e Mariani, un gol per tempo) e che nel derby col Pietrasanta mostra il lato migliore di sé: Scandurra di testa apre le danze, Caciagli le chiude con una ripartenza finalizzata ottimamente.

Contro il Lammari si gioca a Marlia, campo pesante. Una guerra di nervi, poco calcio e tanti calci. Discetti trova la prima gioia stagionale, poi Mengoni (portiere che se ne va a Natale con zero reti al passivo) commette fallo da rigore con espulsione. Battistoni dal dischetto fa 1-1. Donati (dopo il rosso a Visibelli) potrebbe emularlo, ma Michelotti al 93′ lo ipnotizza salvando porta e risultato. C’è un altro derby, quello in casa col Seravezza, prima della sosta. Gli ospiti spaventano il Viareggio con l’eurogol di Mancini, poi l’autogol di Capitani rimette le cose a posto. Ci pensa Scandurra (rigore inesistente) a regalare alle zebre vittoria e titolo di campione d’inverno.

Per un 2014 che si conclude alla grande, c’è un 2015 che comincia male. Malissimo. Due pareggi consecutivi, entrambi per 1-1, rallentano la marcia dei bianconeri: in casa contro il Piombino non basta la punizione di Buglio, a Castelnuovo Garfagnana, Scandurra illude i suoi dal dischetto. Vantaggi che si polverizzeranno nella ripresa. Stessa modalità, stesso esito, stessa rabbia. A causa dei lavori di rifacimento del manto erboso il Viareggio deve emigrare a Forte dei Marmi. Al “Necchi-Balloni” non c’è storia contro il Forcoli: 4-1 nell’incontro che vede Mammetti andare a segno per la prima volta con le zebre. Concederà il bis sette giorni dopo a Carrara con il Marina La Portuale. Altro 1-1, perché Ceccarelli è un mago per liberarsi e fulminare Carpita in un decimo di secondo. E intanto Camaiore e GhiviBorgo si avvicinano pericolosamente.

Contro i bluamaranto al “Ferracci” di Torre del Lago finisce 0-0. La banda di Tognarelli recrimina per i pali colpiti da Bruzzi e Mammetti. Il ragazzino esordisce mostrando numeri d’alta scuola. Che ripropone contro il Real Forte Querceta. Stavolta la sfortuna non c’entra: la giornata no di Corradi spiana la strada al Viareggio (a segno anche Buglio su punizione magistrale). Dal momento più alto, a quello più basso. Inspiegabilmente. Contro il Rosignano le zebre vincono (decisivo ancora Bruzzi), ma disputano una partita inguardabile. Stesso refrain a GhiviBorgo, nello scontro diretto con la squadra di Fanani. Che vince 1-0, rete di Angelotti. Nessuno riesce a capacitarsi della preoccupante involuzione di gioco (e di risultati) delle zebre. Contro Cuoiopelli in casa e Pro Livorno fuori, due pari (1-1) ed il GhiviBorgo opera il sorpasso. Nel post-gara di Livorno, Tognarelli rimette il suo mandato nelle mani della società, che però lo conferma. Inutile cambiare tecnico a due mesi dalla fine del campionato.

Nel frattempo è tornato capitan Reccolani, uomo spogliatoio, anima e cuore del Viareggio. Che contro il Cenaia si ritrova, ma nel primo tempo spreca una quantità inestimabile di occasione. Sarà Bruzzi, ancora lui, il risolutore di una gara che rischiava di complicarsi dannatamente. Altro 1-0 a Castelfiorentino, stavolta su autorete di Trapassi. Ma il Viareggio è di nuovo lassù, a guardare tutti dall’alto in basso. Contro l’Urbino Taccola una prova di forza: 3-0 griffato Scandurra-Buglio (entrambi in doppia cifra) e la convinzione che il titolo sia un po’ meno lontano. A Pietrasanta, un altro passo verso la Serie D. Le zebre piegano la squadra di Della Bona 3-2, lo fanno concedendo due regali agli avversari. Ma Scandurra (doppietta) e Bruzzi sono ispirati e regalano i tre punti.

E poi l’epilogo più dolce. Contro il Lammari, un 3-0 secco. Visibelli nel primo tempo, Buglio e Mammetti nel secondo. Via le paure, l’attesa è finita. Il finale più adatto per un romanzo visto e vissuto tutto d’un fiato.

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ultimo aggiornamento: 01-04-2015


Mai più cani in campo, bicchieri di vino e treni lumaca

Il Viareggio rispetta il copione. Il tris al Lammari vale la Serie D