VIAREGGIO. Il malumore e le parole di scoraggiamento negli ultimi anni non sono mancati a Viareggio, soprattutto nelle stagioni invernali, si sa. Quello che però non deve passare sotto silenzio è che i viareggini, la linfa vitale di questa cittadina che è l’equivalente di una persona splendida ma dannatamente trascurata, ce la stanno mettendo tutta.

Negli ultimi mesi, l’ultimo anno, forse, c’è stato chi si è rimboccato le maniche e ha provato a mettere del suo nel rianimare una situazione in stato quasi comatoso: da giovedì 13 Novembre, il cinema Centrale ha riaperto dopo cinque anni di chiusura e silenzio totale, e a oggi ha ospitato una sequela di film dalla portata non indifferente, tra cui il premio Oscar come Miglior Film dell’anno, Birdman (con una programmazione lunga abbastanza da rendere letteralmente inutilizzabile la scusa del “non ho potuto vederlo perché è rimasto pochissimo!”); il 23 Novembre passato Villa Argentina è stata finalmente, finalmente rimessa a nuovo una volta per tutte e aperta al pubblico, dopo anni e anni di incuria e lavori in stand-by; il 31 Gennaio, al numero 84 di via Mazzini due ragazze hanno deciso di tentare il tutto per tutto e hanno creato Lettera 22, un caffè-libreria la cui unica alternativa finora era il solo, celebre Caffè Margherita.

Troppo spesso la delusione e l’infelice ma inevitabile abitudine alla disillusione riguardo all’amministrazione cittadina copre e ingrigisce quello che c’è di buono, ma quando le migliorie avvengono, piccole o grandi che siano, è giusto riconoscerle come meritano.
La speranza è sempre che gli sforzi di chi si sta adoperando per restituire dignità all’aspetto culturale di Viareggio vengano ricompensati con altrettanto impegno da parte chi gestisce la città, e ciò che adesso sembra un’eccezione diventi una vitale e nuova normalità.

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