VIAREGGIO. “Nel 2008, l’ormai ex socio privato Ferragamo introdusse per la prima volta nella Viareggio Porto il software gestionale Naus, cercando di creare quella necessaria corrispondenza tra cliente e imbarcazione ormeggiata: se fosse stato correttamente compilato avrebbe fornito tutti i dati necessari per poter redigere un completo censimento delle imbarcazioni presenti in porto, cosa peraltro mai avvenuta. Non è dato sapere perché tale sistema non sia stato regolarmente utilizzato, mediante il corretto e totale inserimento di dati ed il loro aggiornamento”. Così Edoardo Falzone, liquidatore della Viareggio Porto, replica all’intervento di pochi giorni fa del candidato sindaco Alessandro Santini.

“Occorre infatti porsi una domanda: siamo sicuri che vi sia esatta corrispondenza tra colui che usufruisce del posto barca e la proprietà delle imbarcazioni? Basta consultare i dati inseriti nel sistema gestionale Naus per rendersi conto che l’anagrafica del cliente, nella maggior parte dei casi risulta incompleta. Ad esempio, al posto dei recapiti telefonici indispensabili per poter contattare i clienti risultano numeri di telefono ‘a caso’. Parimenti, risultano indicati anche indirizzi completamente inesistenti. A riprova di ciò, molte delle raccomandate di messa in mora dei clienti sono tornate indietro con la annotazione di indirizzo errato. Ad oggi la società sta faticosamente procedendo a compilare e correttamente aggiornare l’anagrafica del programma.

“Sempre dall’anagrafica del Naus, non risultano elementi utili per la verifica della corrispondenza tra la titolarità del posto barca e l’imbarcazione ormeggiata. Per le imbarcazioni non registrate veniva richiesto l’atto di notorietà, mentre per le imbarcazioni registrate veniva chiesta l’esibizione del documento di proprietà del natante. Tale procedura, però, veniva messa in atto solo sporadicamente e, comunque, sul gestionale veniva caricato solo nome e modello dell’imbarcazione, quando sarebbe stato necessario caricare molti più dati.

Foto Vt
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“Dall’insediamento del precedente liquidatore Arabella Ventura prima, e del sottoscritto poi, si è avviata una fase fisiologica per la registrazione delle imbarcazioni, come peraltro avviene in tutti i porti al momento della stipula o del rinnovo del contratto. È stata infatti disposta la revisione del sistema Naus con corretto aggiornamento e corretta compilazione dei dati. È stato disposto che si contattassero i diportisti per la consegna in copia di tutti i documenti indispensabili per verificare chi c’è in porto e, soprattutto, per verificare se l’imbarcazione ivi ormeggiata è realmente di proprietà di chi ha sottoscritto il contratto.

“Infatti, ad oggi, a tutti i diportisti, a garanzia di trasparenza anche nei confronti della Capitaneria di Porto, è stato chiesto per le imbarcazioni non registrate l’atto di notorietà, copia della licenza di navigazione, copia del contratto di assicurazione del natante – e quindi del motore – e copia del documento d’identità, mentre per le imbarcazioni registrate, fermo restando i punti di cui sopra, è stato richiesto anche il certificato di proprietà dell’imbarcazione.

“Quindi ad oggi possiamo avere un doppio controllo, cartaceo e digitale, e soprattutto supportato da documentazione di cui la Viareggio Porto può in ogni momento riscontrare l’effettività e la veridicità su chi ha sottoscritto il contratto e se c’è corrispondenza tra il cliente e l’imbarcazione. Il sistema antecedente riportava infatti solo il dato numerico non sufficiente ad effettuare un controllo rigoroso e capillare su chi ha titolo all’approdo né su eventuali irregolarità, che pure si sono riscontrate, consistenti, ad esempio, nel subaffitto del posto barca.

foto Marco Pomella
foto Marco Pomella

“Quanto alle dichiarazioni di Santini in merito alle asserite difficoltà con la Capitaneria di Porto, è bene precisare che durante la gestione commissariale i rapporti di collaborazione con la stessa si sono oltremodo rafforzati, tanto è che le criticità riscontrate nella Viareggio Porto sono state denunciate alla predetta Autorità. Pertanto, nel corso degli ultimi mesi è stato istituito presso la Viareggio Porto un sistema di controllo che prima era in alcuni casi inesistente o significativamente carente.

“A riprova di ciò si ricorda che la stampa viareggina, nell’aprile del 2014, si occupava di un caso assai particolare che lascia se non altro perplessità sulla conduzione dell’anagrafica in porto. Si parlava di mille chili di droga in viaggio su un gommone partito da Viareggio, ma ‘alla Viareggio porto il ‘soggiorno’ estivo del Diver II risulta solo dal racconto degli ormeggiatori, precisi nel ricordarne la presenza, con tanto di indicazione del posto assegnato. Il direttore della società Pietro Romani ieri mattina – presente anche Giannerini – ha cercato tra le fatture traccia del passaggio del gommone battente bandiera olandese al momento dell’arresto del suo skipper. Senza successo, nonostante l’utilizzo di più chiavi di ricerca’.

“Infine, per quanto concerne gli aspetti relativi alla messa in sicurezza degli impianti, che lo scrivente ha trovato vetusti e obsoleti, e al riguardo denuncia alle autorità competenti, pare opportuno domandarsi: come mai chi ha rivestito in passato la carica di presidente non si è preoccupato di fare una verifica sulle condizioni di sicurezza del sito? Nelle prossime ore presenterò un’istanza al giudice fallimentare per poter eseguire il minimo indispensabile dei lavori necessari per la messa in sicurezza”.

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ultimo aggiornamento: 20-04-2015


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