FORTE DEI MARMI. “Siamo rimasti sinceramente stupiti dal fatto che siamo stati tirati in ballo dal Comitato per la biblioteca, questo dal momento che noi con questi signori non abbiamo mai parlato e né tantomeno siamo stati contattati per sentire le loro ragioni o altresì per far loro ascoltare i nostri pareri. Per questo vogliamo mettere le cose in chiaro come Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale Forte dei Marmi”.

Lo scrive Luca Pedretti, Coordinatore Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale Forte dei Marmi.
“Per prima cosa noi come movimento e partito non siamo contrari al fatto di poter mettere dei fondi commerciali al piano terra di Palazzo Quartieri, soprattutto per una questione di mentalità. Infatti, se c’è una strada che può consentire oggi ai comuni di poter reintegrare i bilanci è quella delle commistioni pubblico-private, se fatte ovviamente con criterio. Poi a monte di questo, nel caso specifico della biblioteca, ci sono varie strade che possono essere seguite.

Si può scegliere ad esempio di creare quattro fondi commerciali da dare in locazione ai residenti per impiantarvi delle attività, cosa che naturalmente dovrebbe esser fatta ad un prezzo calmierato e convenzionato, che potrebbe essere per noi di 700 € al mese circa. Noi propendiamo per questa ipotesi. Oppure si può scegliere di darlo in locazione alle grandi firme ricavando degli introiti maggiori che possono essere riutilizzati per il sociale, il decoro urbano o la sicurezza.
Concetto nel quale non troviamo niente di male, ma essendo l’edificio un palazzo da utilizzare – per testamento – per fini di utilità pubblica, troveremmo sbagliato realizzarlo lì, poiché sarebbero spazi tolti alla cittadinanza che ha tutto il diritto di goderne.
Il problema vero è che questa amministrazione non ha un’idea organica di assetto del paese, degli uffici, dei centri pubblici come dei luoghi di cultura: tutto è mischiato nelle varie sedi, tutto è diviso a livello logistico. La sua azione inefficace e grossolana di questi otto anni ha avuto come unico effetto quello di declassare l’esistente, così non resta soltanto loro che mischiare le cose nel vano tentativo di coprire gli errori. Vedasi Villa Bertelli che ospita la biblioteca da quattro anni anziché essere un luogo di incontri e di promozione turistica sfruttato al pieno delle sue potenzialità come dovrebbe essere.
Tutte questioni derivanti dalla mentalità burocratizzata di Buratti e dei suoi,  poichè loro non impongono alla burocrazia i tempi della politica che risponde alle esigenze dei cittadini ma anzi, fanno stare la politica ai tempi della burocrazia. Il che è assurdo.
Quindi alla base di tutti i problemi c’è questo: lavori di una lunghezza biblica e una visione inorganica e destrutturalizzata delle proprietà e quindi delle attività comunali. Sintetizzando: i luoghi di cultura devono essere luoghi di cultura a sé stanti, non possono avere spazi in comune con boutique o altro.
Per questo noi siamo contrari  al progetto di trasformazione di Palazzo Quartieri concepito dall’Amministrazione Buratti, che vede al piano primo la creazione di uno spazio-relax, cucine, zone per aperitivi e quant’altro, semplicemente perché questa è una visione personalistica di un bene pubblico, non una sua strutturazione a servizio della comunità. Sono anni che lo diciamo e lo ribadiamo anche stavolta: ai piani superiori di Palazzo Quartieri deve esserci fatta la nuova grande biblioteca di Forte dei Marmi, con l’ex sala consiliare adibita a sala lettura, varie aree multimediali di studio e all’ultimo piano l’archivio storico del comune, dove possono trovare una collocazione adeguata anche i libri più antichi di proprietà comunale.
Siamo però convinti che per l’ennesima volta ancora niente di tutto questo troverà spazio o entrerà nella testa dell’Amministrazione Buratti, perché loro sono un “uomo solo al comando” e perché non vi è alla base del loro pensiero, nessuna idea più alta delle altre che consenta di raccogliere quelle forze e quelle capacità per andare oltre l’ordinaria amministrazione, capace di vincere le sfide di oggi: questa idea non può che essere il pensiero dello sviluppo di Forte dei Marmi nel presente e nell’avvenire, nel lavoro e nella sicurezza, per il paese e per la cittadinanza, tutte cose che non appartengono loro”.

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