VIAREGGIO. Parla apertamente di “miracolo”. Alessandro Bertolucci scomoda un termine forte, che però dà il senso del risultato centrato dal Cgc. “Una cavalcata trionfale – analizza -, in pochi credevano in noi, ma progressivamente abbiamo creduto nelle nostre risorse sino a raggiungere la semifinale”. Il tecnico elogia apertamente la società, a cui va la sua personale dedica. “Perché ha dato fiducia a me e ai ragazzi”, spiega.

Un senso di appartenenza che affiora spontaneamente in una serata da ricordare: “Questo traguardo vale più di qualche coppa che ho vinto qua e là,, al Cgc c’è stata una rifondazione totale. Abbiamo creato qualcosa di grande”.

Ed ora, sognare non costa nulla, perché “la pressione ed i favori del pronostico ricadranno sulle prossime avversarie, tutte costruite, a differenza nostra, per vincere lo scudetto”. Anche se “il Cgc venderà cara la pelle perché è una squadra che non muore mai, che trova sempre la forza per riprendersi nelle fasi più difficili e che ha acquisito consapevolezza nei propri mezzi”.

Bertolucci avrebbe volentieri evitato la pausa forzata di dieci giorni. “Ci hanno fatto giocare due volte in quarantotto ore per poi stopparci per oltre una settimana. Un disastro. Questa situazione ci crea qualche problema”.

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ultimo aggiornamento: 23-04-2015


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