CAMAIORE. “Appresa la notizia dell’imminente chiusura della ditta Oreste Pardini di Camaiore, abbiamo fin da subito condiviso la preoccupazione per le sorti dei lavoratori coinvolti. Riteniamo, altresì, che, per meglio collaborare al processo politico, sia dovere di ogni partito o forza politica formarsi una coscienza dei fatti, per quanto più possibile, fondata e scevra da preconcetti”.

Lo scrive Sel Camaiore. “Al fine di perseguire questo scopo – prosegue il partito – ci siamo adoperati per analizzare la problematica sia nello specifico aziendale che con osservazioni di area vasta, cercato di valutare le realtà esistenti, loro problematiche e distribuzione sul territorio. Ritenendo che la suddetta azienda sia ancora una importante realtà produttiva (nonostante negli anni abbia progressivamente ridotto le unità impiegate), osservando che una sede di oltre 4000 mq (superficie totale dell’immobile) potrebbe essere ancora utilizzata e reinserita nel tessuto produttivo se solo si uscisse dalle dinamiche di azienda territoriale cittadina, abbiamo voluto fissare un incontro con la RSU aziendale”.

“Al momento poco più di 20 addetti operano nello stabilimento e anche se non raffrontabili ai dati delle grandi aziende metropolitane o ai flussi industriali del passato, al momento sono una realtà importante nel comune. Gli operai, nonostante lavorino su macchinari di non nuovissima concezione hanno acquisito una professionalità altamente specializzata che ne fa un unum indivisibile col processo produttivo e che ne valorizza il prodotto stesso e la resa economica. Nonostante la notizia dell’imminente chiusura sia giunta solo di recente, pare che nei mesi scorsi diversi soggetti aziendali, anche transalpini, si fossero con una certa insistenza interessati alla produzione e processi produttivi ma apparentemente la proprietà non ha raggiunto accordi con i suddetti o per lo meno non di sensibile importanza per gli operai camaioresi. Onde questo non sia l’ennesimo caso di impoverimento del tessuto occupazionale italiano a favore di strutture operanti in paesi dalle leggi più compiacenti, ne un tentativo di mirare ad una speculazione immobiliare ai danni dell’economia locale. Impegnandosi a vigilare affinché non si crei terreno fertile per aziende di dubbia regolarità come alcune operanti nell’entroterra toscano, i Consiglieri Comunali di Sinistra Ecologia e Libertà intendono chiedere una serie di incontri fra le forze politiche, anche attraverso delle Interpellanze Consiliari ed eventuale Consiglio Comunale Straordinario, dove si analizzino tutte le possibilità per salvare questi posti di lavoro anche, eventualmente, favorendo e promuovendo l’interazione con altre solide aziende che possano dimostrarsi interessate a condividere la porzione di superficie al momento inutilizzata per usi industriali. È nostra opinione che per perseguire questi scopi non bisognerà peritarsi, se necessario, di apportare modifiche anche sostanziali al piano strutturale in discussione in questo periodo.

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