SERAVEZZA. “Prendo la parola a nome del nostro gruppo consiliare per dire che il voto sul consuntivo di bilancio 2014 sarà un voto contrario. Il voto contrario è determinato essenzialmente dalla situazione relativa alle partecipate ed in particolar modo la partecipata che il Comune di Seravezza detiene al 100% ovvero la fondazione Terre Medicee.
La fondazione infatti ha presentato il proprio bilancio consuntivo 2014 in extremis a circa due giorni dalla presentazione del bilancio generale del comune tra l’altro anticipandolo con una sorta di bozza di bilancio agli uffici comunali che sono stati messi in non poca difficoltà rendendo infatti incerta la chiusura e la valutazione del bilancio di previsione da portare poi in consiglio per quanto riguarda il capitolo relativo alla fondazione”.

Ad affermarlo è il consigliere comunale di opposizione, Riccardo Maria Cavirani.

“Devo dire che il Comune di Seravezza inteso come ente di finanza pubblica rispetto alla fondazione è una cenerentola: una cenerentola perché si trova a dover fare i conti ogni anno con tagli sempre più importanti da parte dello Stato, della regione e di una provincia che ormai non esiste più e gli uffici e soprattutto gli assessorati dei Lavori Pubblici e dell’istruzione e del sociale si trovano a dover tirare la cinghia in una situazione sempre più grave e sempre più difficile.

Questo mi rende orgoglioso perché prima di essere un consigliere comunale di una parte politica sono un cittadino di Seravezza e mentre si sente tanto parlare di comune unico o di cooperazione tra comuni una puntina di campanilismo verso vicini più blasonati che strombazzano la propria forza con grande pubblicità ma che poi sotto sotto vivono una situazione economica incerta mi rende orgoglioso del nostro piccolo comune e della nostra piccola grande comunità e di tutte le amministrazioni che fino qui ci hanno preceduto e che sempre hanno onorato la cosa pubblica, al di là di colori e schieramenti politici.

Ciò non toglie che il campanilismo e l’orgoglio civico, di fronte ad un bilancio comunque solido, siano messi in crisi dalla situazione relativa alla fondazione terre medicee.

Questa situazione non è più ammissibile: capisco che la tipologia della fondazione, ente di diritto privato, renda più fluida e più facile la gestione economica rispetto alla situazione del nostro comune che invece deve fare i conti con una sempre più precisa schedatura ed organizzazione delle spese e delle risorse, questo però non vuol dire mancare ogni anno un appuntamento serio nell’affrontare la realtà dei fatti.

Anche oggi ci troviamo di fronte ad un bilancio della partecipata messo in seria crisi dal mancato successo delle mostre estive che ha costretto ancora una volta a spostare di un anno (2018) il piano di rientro dalla situazione debitoria concordata con la regione. Dalla relazione tecnica si legge: “lo scostamento più evidente è relativo alla mostra estiva per la quale erano stanziati 42.550€ mentre sono stati spesi 94.670,11€.
Inoltre è stato inserito nel conto patrimoniale della fondazione l’acquisizione della statua di Gio Pomodoro per rafforzare una situazione che altrimenti sarebbe stata ben più grave nei prossimi mesi ed anni, leggo ancora la relazione tecnica: “l’esercizio chiude in utile esclusivamente grazie alla donazione della statua di Gio Pomodoro del valore di € 137.000”.

Da questo punto nasce la nostra richiesta, ormai logora in questa aula, chi è quella di far funzionare diversamente le cose e ci rivolgiamo a lei sindaco che della fondazione è presidente e che dovrebbe controllare sull’operato non solo del cda ma anche del direttore, figura superflua, e che di fronte al bilanci non risponde al contrario del presidente. Più volte ci è stata promessa una maggiore attenzione nella gestione dei conti, più volte ci è stata promessa di portare ogni tre mesi all’attenzione del consiglio l’andamento economico dell’ente e mai una volta una di queste promesse si è realizzata. Sono cinque anni che aspettiamo un vero cambio di rotta, ma questo cambio non arriva mai.

Cito ancora due passaggi del rendiconto 2014: “Nel 2014 non c’è stata nessuna riduzione dell’indebitamento, uno degli obiettivi fissati dall’amministrazione nel 2012 per il risanamento della gestione; la gestione del 2014 non ha ripetuto l’andamento virtuoso del 2013 quando i debiti furono ridotti da 526.161€ a 367.995€.
Secondo il piano di rientro originario (2012) l’indebitamento sarebbe dovuto scendere quest’anno a 138.643€ mentre siamo rimasti fermi ai valori del 2013: 367.639€ per il 2014.
Il livello di indebitamento è eccessivo, i debiti sono più del doppio del valore del patrimonio netto”.

Pertanto di fronte alle luci che illuminano parte del bilancio, soprattutto per quanto riguarda l’ente comunale ed in particolare la situazione relativa ai mutui e alle entrate tributarie, le numerose ombre relative alla gestione della fondazione -che ricordiamo ancora una volta il Comune possiede come partecipata al 100%- ci mettono nella condizione di votare questo bilancio in maniera contraria.

È scandaloso che si facciano sacrifici per tutti gli altri settori e che le continue centinaia di migliaia di euro destinante annualmente alla fondazione non siano state sufficienti a garantirne la stabilità ed il piano di rientro dello stato indebitatorio dell’ente, concordato con la regione, si è dovuto spostare al 2018. La corsa affannosa con cui sono stati preparati negli ultimi giorni i documenti rende poca giustizia e poco rispetto ai consiglieri dell’opposizione, alla nostra parte politica, a chi non fa parte della maggioranza e a chi non è dentro l’amministrazione della fondazione: che ancora una volta è richiamata ad esercitare il ruolo di patrimonio della cittadinanza con una governance più accurata e responsabile”.

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