PIETRASANTA. Striscioni affissi alle finestre in centro storico a Pietrasanta per ricordare l’appuntamento di oggi: “I cittadini sono rapinati – si legge – mentre i Comuni restano a guardare”. Il comitato “Massa No Gaia” infatti torna in piazza alle 11 con una manifestazione e volantinaggio  in viale della Stazione, a pochi passi dalla sede di Gaia. Nell’occasione si potrà firmare la nuova petizione per l’indizione del referendum per uscire dalla società pubblica formulata dall’ avvocato Marco Guidi.

Critico anche il movimento cinque stelle di Pietrasanta. “Apprendiamo, con profondo rammarico – scrivono  – delle recenti notizie per quanto riguarda l’aumento delle bollette imposto dal gestore idrico Gaia”.

“Nonostante i recenti scandali sulla pessima gestione economica ed ancora peggiore gestione dell’acquedotto e della qualità dei servizi offerti in tutta l’area di copertura del gestore, con particolare attenzione al Comune di Pietrasanta, la dirigenza di Gaia impone un aumento a chi ha consumato meno e richiede il pagamento delle bollette ai cittadini di Pietrasanta per il periodo in cui non era vigente l’ordinanza di non potabilità. Oltre che un affronto nei confronti di chi ha subito un disservizio durante il periodo di emergenza dovuto al Tallio del nostro comune questa decisione rappresenta, di fatto, una totale mancanza di senso critico per la situazione reale dei fruitori del servizio. In questo momento di crisi, in cui molte famiglie non arrivano a fine mese e si devono fare tagli, anche le salate bollette del servizio idrico subiscono delle flessioni da parte di famiglie meno abbienti o semplicemente più attente ai consumi. La reazione da parte di un gestore serio sarebbe ovviamente positiva, si utilizza meno, si spreca meno, ma per la dirigenza non è così. Pensare di alzare le bollette a coloro che hanno consumato è di fatto un modo per mettere in ginocchio le famiglie e seguire una logica di mero profitto (gaia ha un avanzo di gestione per il periodo 2014) anziché di solidarietà. Ma se quelle famiglie non saranno in grado di pagare l’aumento cosa succederà? Gli verrà staccata l’acqua come prevede il contratto integrato di Gaia (azione che viene ritenuta da noi lesiva dei diritti essenziali dell’uomo!)??
Tutto questo poi a seguito delle già discutibili richieste fatte al cittadino sotto forma di partite pregresse, o partite rettificative, la cui somma ammonta a circa 42 milioni di euro. Tali richieste riguardano il periodo che va dal 2006 al 2011, in cui Gaia, a bilanci chiusi, richiede un adeguamento rispetto alle tariffe imposte nel periodo e ovviamente le richiede ai cittadini. Oltre ad avere profili illegali, in quanto secondo diversi avvocati non si possono richiedere adeguamenti per bilanci chiusi o chiusi da

foto M.Pomella
foto M.Pomella

più di 5 anni, chiadiamo come sia ammissibile richiedere ai cittadini che per esempio sono venuti a stare oggi in uno dei comuni in cui Gaia è gestore di pagare per un adeguamento di tariffa di un periodo in cui non erano neanche fisicamente qui. Per aggiungere scempio a scempio però, pare, che Gaia abbia assunto o stia per assumere un nuovo dirigente, magari con paga a 4 o 5 zeri. Tutto questo risulta per noi cittadini INACCETTABILE e chiediamo con forza che la dirigenza e la presidenza di Gaia, che si sono dimostrate incompetenti e chiaramente in malafede rispetto ai cittadini, di rassegnare le proprie dimissioni. Bisogna ripensare un modo diverso di gestire il servizio essenziale come l’acqua. Come MoVimento puntiamo il dito anche verso i sindaci, soci dell’ente gaia, che come possiamo benissimo capire non fanno il reale interesse dei cittadini, ma usano Gaia come poltronificio di amici e parenti (il piano d’ambito di gaia prevede 350 dipendenti circa, mentre al momento sono occupati circa 470) garantendosi voti alle tornate elettorali per le loro “scalate sociali”, perché in politica più si sale e più si guadagna e si diventa importanti, il tutto sulle spalle dei cittadini. E’ giunto il momento che una forza politica onesta e senza interessi e doppi fini inizi a gestire le nostre amministrazioni e cominci a tappare i buchi fatti da questi truffatori della collettività. In tutto questo però – concludono i grillini di Pietrasanta – è importante far notare e comprendere ai cittadini che la direzione che il MoVimento propone per la gestione del servizio idrico è PUBBLICA, seguendo anche quello che il referendum sull’acqua del 2011 ha stabilito in modo chiaro ed inoppugnabile. Non facciamoci fregare da chi sostiene che questa mala gestione sia dovuta alla gestione pubblica, perché questo apre una prateria per la privatizzazione di un bene essenziale come l’acqua che poi porterebbe chiaramente ad un regime di oligarchia dei potenti gruppi che gestiscono l’acqua in italia e nel mondo (MPS, Suez, Acea, Caltagirone, Vivendi, Banca Etruria) che imporrebbero tariffe senza concorrenza. Il problema non è pubblico privato, ma pubblico gestito male e pubblico gestito bene perché sull’acqua non si deve speculare e un privato non offre un servizio gratuitamente, mentre un servizio pubblico, con deflusso minimo garantito e qualità dell’acqua controllata in maniera seria e costante rappresenterebbe, per le tasche e la salute dei cittadini, l’unica vera opportunità di non vedersi rubare “l’oro blu” da sotto il naso.

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