VIAREGGIO. “Il Centro Congressi non può essere svenduto come fosse una scatola vuota”: è un appello all’amministrazione commissariale, al liquidatore della Viareggio Versilia Congressi e alle rappresentanze sindacali, quello di Alessandro Santini, candidato sindaco di Viareggio per Forza Italia e le liste civiche “Sicurezza&Legalità” e “Viareggio Insieme”.

Nel colloquio con una delegazione dei dipendenti della Congressi (sette assunti in pianta stabile e una decina stagionali), sono emersi tutta l’amarezza e il rammarico di chi “dopo 17 anni – hanno spiegato a Santini – sa che questa struttura può funzionare”. Ma oggi ha solo una scadenza: 30 settembre 2015, potenzialmente l’ultimo giorno di lavoro, per i dipendenti e il Centro Congressi. Un’incertezza che è già una mannaia sul calendario di fiere, convegni e manifestazioni che, fino allo scorso anno, facevano base al “Principino” nella stagione autunnale ma che, ora, stanno cercando altre location.

“Leggi nazionali e contingenze locali, leggi dissesto finanziario – ha spiegato, con onestà, Santini ai lavoratori della Congressi – lasciano a tutti un margine d’azione ridotto. Posso darvi solo due certezze: che una struttura, prima valutata oltre 10 milioni, non può essere svenduta per 4, è un atto anti economico e non risolutivo per il Comune; secondo: l’eventuale acquirente può e deve essere ‘costretto’ a rilevare anche la forza lavoro”.

Forme, tempi e margini sono tutti da definire: “Ho dichiarato che il mio primo atto da sindaco – ha concluso il candidato – sarà occuparmi delle partecipate. Per la Congressi, oltre al necessario supporto tecnico, avrò bisogno di quello dei vostri rappresentanti sindacali, che affermino con forza l’importanza del vostro lavoro e il suo essere parte vitale di questa struttura”.

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