VIAREGGIO. Boom di richieste per l’Accademia del Festival Pucciniano. Si sono presentati in 160, 1 su 3 dall’estero, alle selezioni per accedere al corso di canto dell’Accademia. Il 77% in più rispetto allo scorso anno. 51 gli aspiranti, uditori compresi, tutti giovanissimi (età media 24 anni), che sono riusciti ad accedere al percorso di studi e che avranno ora la possibilità di imparare dai migliori docenti ed interpreti della lirica pucciniana nel luogo che ha visto nascere le opere più belle e famose del compositore toscano. Per tutto loro un sogno che si è avverato.

La scuola di formazione dalla Fondazione Festival Pucciniano (info su www.puccinifestival.it) conferma il trend di crescita registrato negli ultimi tre anni insieme ad una novità importante: l’istituzione, a fianco dello storico corso di canto, del primo corso per maestri collaboratori. 7 i giovani ammessi (pianoforte). “Per partecipare alla selezione i ragazzi sono arrivati da Taiwan, Israele, Grecia, Cina, Giappone, Lettonia, Russia, Ungheria, Spagna, Romania, tanti dall’Italia dove si sta plasmando una nuova generazione di talenti. – spiega Adalgisa Mazza, Presidente Fondazione Festival Pucciniano – L’accademia è un veicolo importante di auto-promozione del Festival e del suo percorso di studi che è di altissimo livello, ma anche, soprattutto, uno strumento che produce indotto per il territorio poiché questi ragazzi vivono per settimane tra Torre del Lago e Viareggio. Il loro è un percorso che unisce nel segno di Puccini culture ed esperienze tra le più diverse”.

Il boom di richieste è il frutto dell’opportunità, per i giovani talenti che si sono meritati l’accesso all’Accademia, di far parte delle produzioni in cartellone e di iniziare così un percorso di arricchimento musicale e professionale unico a livello mondiale. Così come accaduto negli anni passati, nel nuovo allestimento di Tosca vedremo per esempio Ugo Tarquini nel ruolo di Spoletta, Pedro Carrillo in quello del Carceriere e Velthur Tognoni in quello di Sciarrone, così come il Goro nella Madama Butterfly sarà interpretato anche da Manuel Pierattelli, il Principe Yamadori sarà invece Pedro Carrillo. “Tutti questi ragazzi si sono perfezionati nella nostra scuola toccando con mano il clima, la tensione, l’emozione e la preparazione che precede la messa in scena delle nostre produzioni. L’allestimento del Trittico, il 20 agosto – spiega Daniele De Plano, Direttore Artistico del Festival – rientra tra le iniziative del progetto Puccini 2.0 che ha proprio l’obiettivo di valorizzare queste risorse. Noi le valorizziamo cercando di fornirgli un bagaglio tecnico, culturale ed umano che gli sarà utile per le loro future esperienze professionali”. L’eccellenza del livello di insegnamento è garantita dalle docenze che si alternano nel corso del periodo di studi come Daniela Dessì, Fabio Armiliato, Giovanna Casolla, Micaela Carosi, Silvano Carrolli, Franco Fussi ed il decano della lirica internazionale Rolando Panerai e tanti altri. “I giovani – conclude De Plano – rappresentano il più grande investimento per il nostro Festival”.

LE STORIE DEI GIOVANI STRANIERI DELL’ACCADEMIA

Shay Bloch è un mezzo soprano di Tel Aviv. Ha 28 anni e ha già avuto un’esperienza molto positiva all’Opera House di Israele dove ha ricoperto il ruolo di Susy ne La Rondine. Ma è a Torre del Lago, nel Gran Teatro all’aperto, che ha sognato un giorno di interpretare uno dei ruoli principali di Puccini. “Trovarmi in questa Accademia, in questo teatro, è una sensazione incredibile. – racconta – Il livello di insegnamento è eccellente. Per me è importante ascoltare soprattutto il fraseggio ed il canto in italiano. Ho la possibilità di migliorare tantissimo” Shay resterà a Torre del Lago per 3 mesi: “questa è una città tranquillissima, ben diversa da Tel Aviv. Si vive benissimo”.

Gabor Kovacs,27 anni, di Szikszò, Ungheria, ha già un doppio piccolo ruolo nel Trittico di questa stagione. Sarà il tenorino e l’amante nel Il Tabarro. In Italia da un anno e mezzo per studiare canto, vive a Lucca dove è arrivato per avvicinarsi a Puccini. “Mi piace lavorare con tutti questi grandi docenti e mi piace l’ambiente. Il mio obiettivo? Studiare canto, studiarlo bene e cantare bene. Il mio cantante preferito? Franco Corelli. Un ruolo? Mario Cavardossi in Tosca”.

Liudmilla Chepurnay 34 anni, di Mosca, mezzo soprano, è in Italia ormai da quattro anni e mezzo. Quest’anno interpreterà La Frugola ne Il Tabarro. “E’ la prima volta che interpreto Puccini. Sono molto emozionata”. Il suo percorso musicale e professionale è iniziato in Russia ma è tra Bergamo, al Conservatorio Donizetti dove ha frequentato la triennale, e Torre del Lago, che sta costruendo il suo futuro. “Far parte di questa accademia e di questo posto è una chance magnifica”.

Anna Kasabutskaya, 30 anni, biellorussa, soprano, grazie all’amore per Puccini ha trovato anche la felicità sentimentale. A Torre del Lago ha conosciuto il marito. “Qui ho incontrato e trovato la mia prima insegnate, Lucietta Bizzi, che mi ha dato nuovo fiato. Per me questo è il posto della felicità; un isola di musica ed amore che mi ha cambiato la vita”.

Kong Siao-Cheng, 27 anni, di Taiwan è stato indirizzato all’Accademia del Festival dal suo insegnante. Ma il suo percorso è molto diverso da tutti gli altri iscritti: “A Taiwan ho lavorato in alcune produzioni di musical. Principalmente a teatro. Interpreterò Gherardo in Gianni Schicchi: questa è per me la mia prima esperienza fuori dal mio paese. Emozionato? Come non esserlo anche se non lo sembro”.

Diana Viorela Turtoi, 33 anni, dalla Romania, è la figlia musicale del soprano Lucia Stanescu con cui vive ormai da otto anni, sette dei quali passati a studiare tecnica tra il conservatorio e vari Masterclass. Entrata nell’ultima sessione, ama Puccini ma è con Rossini che si trova più a suo agio: “Rossini ha più ruoli per mezzo soprano”. Nel Trittico sarà la Suora Zelatrice (Suor Angelica). “E’ stata Lucia a trasmettermi l’amore per la musica. A lei devo molto. Far parte di questo progetto mi ricompensa di anni di studio”.

Fumitoshi Miyamoto, 38 anni, ha debuttato in Giappone, a Yokosuka, vicino a Tokyo, interpretando Guccio in Gianni Schicchi. Dieci anni dopo sarà Gianni Schicchi nella produzione del 20 agosto in scena sul palcoscenico del Gran Teatro. “Mi sono innamorato del Nabucco di Verdi facendo parte del coro nel 2002. Ma all’epoca conoscevo poco di lirica e di opera. Ho deciso di venire in Italia, dove vivo da dieci anni, per studiare Verdi e Rossini. Poi un giorno la mia insegnante mi ha detto: prova Puccini. Ho provato Gianni Schicchi. E’ andato bene. Ho partecipato al bando, mi sono iscritto. Ora eccomi qui a studiare Puccini. L’adoro”. Fumitoshi abita in Via Puccini. “Viareggio è una città tranquillissima. Si vive molto bene qui”.

Stefano Marchisio, 21 anni, di Cuneo è un uditore. E’ il più giovane dei partecipanti. E’ al terzo anno di conservatorio. Non è stato ammesso per assistere alle lezioni e spera in un ripescaggio più avanti. Ha preso in affitto una piccola stanza insieme ad un altro ragazzo ammesso all’Accademia per poter frequentare il corso. “Per me è un sogno essere qui. Sono già contento di poter vivere a stretto contatto con quest’ambiente e con tutti i docenti. Questa per me è la prima vera esperienza. Il primo ruolo che ho interpretato – racconta – è stato Marco nel Gianni Schicchi. Mi piacerebbe interpretarlo qui un giorno”. Per Stefano studiare all’Accademia del Festival Pucciniano è un investimento anche umano, una possibilità per condividere quella che oggi è una passione, e in futuro anche un lavoro. “Questo è il luogo ideale per imparare”.

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ultimo aggiornamento: 22-05-2015


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