MASSAROSA. “In questi giorni è in atto una  sterile polemica che vede contrapposta l’A.C. di Massarosa, nella figura dell’assessore Rosi,  ed il consigliere di minoranza Coluccini, in relazione alla questione della farmacia di Piano di Conca”. Lo scrivono i grillini di Massarosa.

“Il M5S, a tal proposito, ci tiene a ribadire pubblicamente la propria posizione ripetendo quanto già detto in Consiglio Comunale, e cioè che l’acquisizione della farmacia fatta “sulla carta”, prima della sua costruzione effettiva, a nostro parere ha causato uno sperpero di danaro pubblico nella misura di circa 300.000 euro, perché a tanto ammonta la  differenza tra il valore dell’immobile pagato e deciso con anni di anticipo e quello reale alla data della sua disponibilità. Le anomalie, che a nostro parere sono gravi e dovrebbero interessare l’autorità giudiziaria, riguardano in primis la sovrastima fatta in fase di accordo del prezzo di acquisto rispetto ai prezzi di mercato per immobili simili e nella stessa zona, oltretutto senza tenere minimamente conto del fatto che l’immobile andava ancora costruito, cosa che di norma consente di spuntare prezzi al ribasso di almeno un 20%. La seconda anomalia è che, a fronte del crollo dei prezzi di mercato degli immobili durante il tempo intercorso tra l’accordo e la costruzione, non si sia pervenuti ad una necessaria e doverosa revisione dei prezzi. L’intero iter amministrativo della vicenda, poi, è caratterizzato tutto da anomalie e scarsa trasparenza: una serie lunghissima di farse e di pressioni da parte dell’A.C sul Consiglio di Amministrazione e sui Sindaci Revisori dei conti, dimissioni e sostituzioni sia nell’uno che nell’altro organo, l’urgenza della decisione spesso invocata dall’A.C. salvo poi perdere mesi e mesi nella conduzione delle trattative e negli adempimenti, benché entrambi venissero condotti – sembrerebbe – direttamente dall’allora Direttore Generale, quindi il top della macchina amministrativa. Questo modello classico della malapolitica italiana, fatto di ritardi, inefficienze e poi decisioni affrettate prese “stante l’urgenza di provvedere”, tradotto in soldini equivale, ora come sempre, a perdite di danaro pubblico, che in questo caso sono andate a favore dei proprietari dell’immobile: guarda caso gli stessi dei terreni dove è sorto il fotovoltaico, già oggetto di una nostra denuncia”.

“Se prima o poi la giustizia farà il proprio corso potremmo vedere le due cose legate: il nostro timore è che, come spesso purtroppo accade, tutto finisca in prescrizione, ancora una volta senza che nessuno paghi per i danni che compie. Per evitare questo stiamo seriamente pensando ad una petizione per sollecitare il chiarimento della vicenda e l’azione tempestiva della magistratura”.

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