VIAREGGIO. “Viareggio e Capannori sono due realtà ben diverse. Quando si parla di rifiuti è basilare considerare come nel nostro Comune la popolazione sia maggiore, tenda ad aumentare e diminuire drasticamente a seconda della stagione e che, a differenza di Capannori, vi sono diversi settori di cui dover tener conto: dal turismo al florovivaismo, dalla nautica al balneare ed al commerciale”. Rodolfo Salemi, candidato di Forza Italia al Consiglio comunale, analizza la questione rifiuti, rimarcando l’impossibilità di un confronto adeguato ed efficace tra Viareggio e Capannori (il riferimento è alla città amministrata da Giorgio Del Ghingaro, candidato sindaco a Viareggio, ndr).

“Il nostro è un contesto distante in ogni aspetto da quello del Comune della piana lucchese, dal quale si vorrebbe esportare il progetto “Rifiuti Zero” che un decennio fa trovava nelle iniziative della Regione Toscana importanti finanziamenti sui quali nel tempo sono intervenute norme che oggi regolano lo sviluppo di operazioni simili attraverso l’autofinanziamento derivato dalle tariffe della Tari, così come predisposto dal Testo Unico Ambientale”.

Salemi entra nel dettaglio, analizzando i numeri del “Rifiuti zero”: “Non sono quelli annunciati da candidati esperti che hanno promesso, lo scorso aprile in un dibattito pubblico, la diminuzione della “bolletta” competente ai commercianti del “Piazzone” per una cifra pari al 30%. L’idea di Piazza Cavour come “primo mercato a rifiuti zero d’Italia” sarebbe interessante ma, numeri alla mano, non può scaturire quanto promesso: infatti, anche se si raggiungesse il 100% di raccolta differenziata al “Piazzone”, vorrebbe dire ridurre rispetto alla situazione attuale, circa 125 tonnellate l’anno di rifiuti indifferenziati, cioè meno dello 0,5% del totale della produzione comunale, ottenendo così un risparmio di circa sedicimila euro. Davvero lontano dall’annunciato abbattimento del 30%, visto che il piano Tari del nostro Comune ammonta a venti milioni di euro. Il tutto naturalmente senza nemmeno considerare i costi che sarebbero necessari per attuare questo sistema”.

“È fondamentale fare chiarezza su un rincorrersi di voci che vorrebbero certe proposte come risolutive per Viareggio, ma – conclude Salemi – è evidente che chi ha basato la propria campagna elettorale su questo successo personale abbia “dato i numeri”. Per giunta sbagliati”.

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