PIETRASANTA. “Se non riparte l’edilizia non riparte nemmeno la nostra economica. E questo non significa che dovremo costruire nuovi palazzi e palazzine ma consentire frazionamenti ed ampliamenti con aumenti di unità immobiliari ed adeguamenti dell’esistente”. Per Massimo Mallegni, candidato sindaco della lista “Pietrasanta prima di tutto” solo con “l’aiuto delle imprese possiamo riaccendere il motore dell’occupazione”. “Gli imprenditori – ha spiegato nel corso di un incontro a cui hanno partecipati artigiani e piccoli imprenditori – sono l’ossatura dello sviluppo economico del territorio. Sento parlare sempre di lavoro ed occupazione, ma nessuno ha il coraggio di dire che prima vengono le imprese. Dietro ogni imprese ci sono muratori, carpentieri, elettricisti, idraulici, falegnami, pavimentisti, trasportatori: è una filiera di cui la nostra economia non può fare a meno. Un’edilizia moderata, sostenibile ed intelligente è possibile e l’attueremo”. Tra i punti del programma, in evidenza, Mallegni ha sottolineato la necessità di “sbloccare” le pratiche giacenti in Comune anche da oltre tre anni. “Si tratta – spiega – di opere già fatte che finora non hanno ancora portato niente alla comunità in termini di oneri di urbanizzazione”.

Foto Massimo Mallegni tra la gente 2Mallegni, titolare di una struttura alberghiera a Marina di Pietrasanta, ha raccontato la sua personale esperienza di imprenditore alle prese con la burocrazia e la richiesta incredibile e spropositata di integrazioni: “Ho provato sulla mia pelle a mettere un palo con una bandiera per la mia attività: se per un palo di ferro da mettere nel mio albergo devo impiegare un anno e mezzo, spendere 4 mila euro di pratica, andare 4 volte alla soprintendenza, fare 18 integrazione all’ufficio edilizia, chiedere nulla osta alla polizia municipale allora qualcosa non funziona…!”. Alcuni dati per inquadrare il problema (dati Cgia di Mestre): l’inefficienza amministrativa costa alle imprese 7 mila euro l’anno mentre i tempi di risposta per ottenere tutti i permessi arrivano anche fino a 234 giorni. “Introdurremo la pre-istruttori a pagamento per accelerare il percorso – ha spiegato – ed il responsabile unico del procedimento amministrativo. Taglieremo i tempi di attesa e metteremo ordine: non possiamo continuare a vivere in coda”. Infine una battuta sul Piano Urbanistico: “Quattro anni e mezzo di attesa hanno sfiancato tutti anche chi aveva intenzione di fare investimenti”.

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