VIAREGGIO. “Carissimi elettori, intanto grazie per il sostegno alla mia personale candidatura. Vi sono grato maggiormente in quanto la mia candidatura era, come si suol dire ‘di bandiera’, una candidatura che ha voluto puntare a dare forza al nostro candidato sindaco Giorgio Del Ghingaro”. Inizia così l’accorato appello del maestro Alberto Veronesi, direttore artistico del Festival Puccini, in favore di Del Ghingaro in vista del ballottaggio a Viareggio.

“Abbiamo avuto modo nei giorni scorsi di soffermarci sulle grandi potenzialità culturali e di sviluppo che hanno Viareggio e Torre del Lago, in particolare in relazione alla mia proposta di un’Università Giacomo Puccini a Torre del Lago, al progetto che vede il tributo a Puccini da parte dei grandi del Pop, all’apertura del Pucciniano a Festival anche degli autori viareggini e versiliesi; abbiamo parlato di grande Fondazione Puccini, estesa a tutto il territorio, con centro Viareggio; Carla Fracci e Beppe Menegatti ci hanno parlato della necessità di un festival internazionale.

“Bene, però ora voglio porre l’accento però sulla necessità che questa domenica si faccia uno sforzo per andare a votare e per far votare Giorgio Del Ghingaro, perché questi progetti, che possono portare risorse a Torre del Lago e Viareggio, e che sono così importanti per la comunità, sono figli di discussioni e approfondimenti svolti con, e solo con, Giorgio Del Ghingaro.

alberto veronesi“Mi scuserete se dico che siamo in emergenza, non solo economica, ma anche culturale e ideale: il bilancio dei passati anni di amministrazioni cittadine è catastrofico, si è persa la Fiera del Libro. Si è quasi perso il Viareggio Rèpaci. Si è perso Europa Cinema. Si è indebolito il Carnevale. Si è perso il Premio Puccini, si è persa al Pucciniano la presenza di star della lirica, si è perso il Festival Gaber. Siamo in presenza di una Caporetto culturale su tutti i fronti: Viareggio e Torre del Lago sono in ritirata, ma non è la ritirata festosa del secondo atto di bohème, è la ritirata desolante che lascia disoccupazione, povertà e disperazione.

“Ho assistito al dibattito televisivo tra i due candidati sindaco dell’altra sera. È desolante che chi abbia governato e prodotto questo disastro oggi dica che si sta spendendo per il rinnovamento, un rinnovamento non basato sulla competizione, su primarie, sulla ricerca del più bravo, su progetti innovativi, ma un rinnovamento basato sull’imposizione di chi ha la tessera, di chi è più vicino a chi comanda, di chi è più fedele al capo. Andate a guardare le nomine fatte nell’ultimo paio di anni. Andate a guardare le proposte politiche degli ultimi anni, quali progetti sono stati messi in campo? Io non ne ho visto nessuno. È desolante sentire che un candidato sindaco vuole porre le basi del risanamento e rilancio di Viareggio e Torre del Lago sul fatto che lui è amico del Presidente della Regione, o di quel membro del Governo, annunciando felice che è stato prorogato il compito di quel commissario di partito che l’ha nominato candidato sindaco, e non perché promuove dei progetti vincenti per la città e mette in gioco le migliori competenze del territorio.

“Se Viareggio continua nella politica del chiedere l’elemosina all’amico e all’amico dell’amico non andrà lontano, Viareggio deve ritrovare l’orgoglio di essere una grande città culturale italiana, con una grande tradizione che deve tornare ad esaltare ed essere promotrice di nuovi ed innovativi grandi progetti. Questo è possibile con Giorgio Del Ghingaro. Andiamo a votare domenica Giorgio Del Ghingaro”.

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