VIAREGGIO. “Premesso che come membri del consiglio di indirizzo della Fondazione Festival Puccini, nominati nel 2013 dal sindaco Leonardo Betti e riconfermati lo scorso 21 maggio dal commissario prefettizio Valerio Massimo Romeo, abbiamo attivamente partecipato alla stesura del nuovo statuto della Fondazione Festival Puccini, e dunque conosciamo bene i poteri del sindaco, compresi quelli di revoca dei consiglieri ‘per giusta causa’, siamo costretti ad intervenire per fatto personale, essendosi il neo-sindaco Giorgio Del Ghingaro non limitato a esercitare tali poteri, ma a darne giustificazioni lesive della nostra onorabilità personale”. Lo scrivono in una nota congiunta gli ex consiglieri Paolo Annale, Riccardo Caruso e Chiara Sacchetti.

“Quel ‘terrorismo mediatico, dichiarazioni avventate e comportamenti non consoni’ sarebbero, secondo le dichiarazioni rese alla stampa dal sindaco, la ‘giusta causa’ della nostra revoca. Forse dire in una lettera garbata rivolta a lui e all’assessore alla cultura, e mai inviata alla stampa, che dopo dieci giorni e oltre di vacanza del cda e del presidente il Festival alle porte sarebbe stato a rischio è ‘una dichiarazione avventata’ o un ‘comportamento non consono’? Oppure non doveva la presidente Mazza reagire alla sua revoca, inviata per posta certificata, neppure dicendo la verità, che il neosindaco ha doti di straordinario attore?

“Nel nostro caso il suo pugno di ferro è stato più coerente: mai ci ha incontrato personalmente – pur avendolo noi richiesto nella suddetta lettera -, mai ci ha stretto la mano e ringraziato per il lavoro (gratuitamente) svolto per conto della Fondazione, come vorrebbe il galateo istituzionale, anche nelle pur legittime sostituzioni.

giorgio del ghingaro“Ci ha mandato un messo comunale a casa, come ha fatto per i membri del cda, con le motivazioni, tra cui spicca appunto la ‘mancanza di fiducia sulle capacità del nominato’. Ha ragione signor sindaco: lei non conosce i nostri curricula né le nostre capacità. Non sa niente del lavoro trasparente svolto in questo tempo nella Fondazione Festival Pucciniano. Sa del nostro comportamento ‘non consono’: sa che non facevamo parte delle numerose liste elettorali che lo hanno appoggiato, sa che, pur nello scambio di opinioni, abbiamo sostenuto il progetto di rinnovamento della presidente Adalgisa Mazza, altro elemento non di suo gradimento, non certo dal punto di vista delle competenze e capacità.

“Non era però necessario cercare di infangare la nostra azione nel festival: il messo comunale con la revoca inviata a casa a venti giorni dall’inizio della manifestazione bastava per rendere l’idea del suo stile e del suo garbo. Le ‘eccellenze’ che lei ha scelto hanno in gran parte già partecipato a vario titolo alla gestione del Festival Pucciniano e solo chi non applica il buon senso può credere che non siano costrette a realizzare, per quest’anno, il festival che è già stato programmato: nelle date, nei titoli, nei cast, nei contratti stessi che non potranno essere revocati, se non a patto di forti penali.

“Il suo pugno di ferro, con tanto di giustificazione provocatoria, questa sì non indispensabile e resa pubblica, avrà forse dimostrato che lei è il sindaco con gli attributi che i viareggini hanno scelto, ma non potrà camuffare la realtà: il 61esimo Festival Puccini sta per cominciare e la sostituzione di tutti gli organismi i primi di luglio è stato solo un atto di forza politica, niente e che fare con la competenza, l’autorevolezza, l’eccellenza.

“La invitiamo anche, d’ora di in poi, ad esprimersi in maniera più corretta verso gente che lei non conosce, che vive e lavora a Viareggio, la città che lei ha scelto di amministrare, e che non risulta avere carichi penali in corso”.

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