Chiusura Ufficio Postale, Valpromaro scrive a Rossi: “Un trauma per la comunità, ci tuteli”

CAMAIORE. Una lettera aperta a Enrico Rossi, per esprimere la rabbia e l’amarezza di essere stati “irrisi” dal provvedimento di sospensione della chiusura dell’ufficio postale. I cittadini di Valpromaro, riuniti nel Comitato Paesano, scrivono al Presidente della Regione: ecco il testo integrale.

“Gentile Presidente,
il Comitato Paesano di Valpromaro, che Le scrive unitamente ai Comitati delle altre frazioni delle Seimiglia di Camaiore, ai gruppi e alle associazioni attive nel territorio collinare dei comuni di Camaiore e Massarosa, intende sottoporLe, con drammatica urgenza, la questione relativa alla chiusura di 59 uffici postali in tutta la Regione Toscana, compreso quello di Valpromaro.
L’emergenza si ripropone in questi giorni, dopo la sospensione del precedente provvedimento, intervenuta a marzo scorso. Nessuno di noi si era illuso di poter chiudere con quell’atto la grave vertenza che l’azienda Poste apriva su tutto il territorio.

Si era detto tuttavia, che la sospensione avrebbe consentito la valutazione dei singoli casi e l’apertura di tavoli di confronto a livello locale fra azienda e enti. Riscossero grande apprezzamento, anche dell’opinione pubblica, le parole da Lei pronunciate dinanzi a oltre 100 Sindaci dei comuni coinvolti da Lei convocati a Firenze. Fu detto in quel consesso: “non passeranno i tagli agli uffici postali in Toscana”.

All’indomani delle elezioni che L’hanno riconfermata alla guida della nostra Regione, tutto si ripropone, con le stesse modalità, la stessa sfrontatezza e arroganza di Poste Italiane, nei confronti dei territori e delle comunità locali.
Quei territori e quelle comunità che fanno tanta parte della nostra Toscana, che ne costituiscono un valore da preservare, e che rischierebbero di essere definitivamente minacciati da ulteriori penalizzazioni sul piano del servizio pubblico.

Il nostro contesto locale non sfugge a questa situazione. Ci troviamo in una zona di confine, fra Versilia e Lucchesia, in una situazione insediativa particolare complicata da un rilievo del territorio accidentato (dai 130m ai 600m s.l.m.).
L’ufficio postale di Valpromaro, ospitato in un immobile del Comune di Camaiore, da sempre apprezzato per la qualità del servizio offerto, operativo su 6 giorni con un unico dipendente spesso in difficoltà visti i grandi flussi di utenza, deve essere indiscutibilmente mantenuto. Lo sportello serve oltre 2000 persone, cittadini dei comuni di Camaiore e Massarosa, abitanti in 11 frazioni collinari e si trova sulla strada interna al paese di Valpromaro, parallela alla SP 1, principale arteria di comunicazione fra la Versilia e Lucca. Molti sono gli utenti in transito lungo la SP 1 che si servono dell’ufficio postale come anche gli abitanti delle vicine frazioni di Piazzano e Monsagrati, nei comuni di Lucca e Pescaglia.

Proprio di fronte all’ufficio postale transita la via Francigena, e a pochi metri dall’ufficio postale si trova la Casa del Pellegrino di Valpromaro, eccellenza dell’ospitalità a donativo, conosciuta ovunque nella comunità pellegrina internazionale, che ospita oltre 700 pellegrini l’anno.
L’eliminazione di questo servizio provocherebbe, inutile dirlo, un trauma irreversibile per l’intero contesto territoriale; si concretizzerebbe l’abbandono dello stato da un territorio ampio, che negli ultimi anni ha intrapreso un cammino di possibile sviluppo; si penalizzerebbero enormemente le attività produttive e commerciali del paese di Valpromaro e di tutta la zona; si produrrebbero le condizioni per un progressivo e lento spopolamento e abbandono di centri e nuclei storici, presidio fondamentale di cultura, tradizioni e sostenibilità ambientale.
Le conseguenze disastrose di simili sconsiderati atti sono quantificabili e risultano ovviamente molto più onerosi rispetto al mantenimento di un servizio esistente, apprezzato dalla clientela e correttamente funzionante.

Lo scorso 25 maggio, all’insediamento del nuovo Consiglio Regionale, questo Comitato inviava un accorato appello a tutti i suoi rappresentanti al fine di riportare all’attenzione di tutti la vicenda postale. Si diceva quanto questa battaglia di cittadinanza dei territori rappresenti un tassello decisivo per la classe politica e per il suo rapporto ormai logoro con l’elettorato.
Rinnoviamo quel pressante invito affinché il corretto governo del territorio e il superiore interesse collettivo prevalgano contro i cinici, irrispettosi e arroganti interessi di un’azienda, ancora tutta in mano pubblica, a cui si consente di operare scelte dissennate, capaci di mettere in un angolo intere comunità locali e i loro amministratori.

Ci aspettiamo un impegno concreto da Lei Signor Presidente, da tutti i Consiglieri Regionali e da tutti i rappresentanti presso il Governo e il Parlamento nazionale. Non Vi concediamo alcun arretramento sulla difesa dei diritti della cittadinanza e dei territori; non siamo disposti a trattare la qualità della vita dei territori interni con un’azienda che proprio in questi territori ha potuto godere da sempre di fiducia e fedeltà e che proprio in virtù della sua capillarità, potrebbe diventare, non più solo a parole, un supporto fondamentale di innovazione e sviluppo.

Avviamo di nuovo la nostra mobilitazione, rivolta ora alle sedi istituzionali più alte. Siamo in attesa di comportamenti seri da parte di tutti voi, di risultati concreti e brillanti, che mostrino come la politica sia capace di moderare il registro di un confronto ancora mai avvenuto in nessuna sede né regionale né locale.

Gli impegni che Si è assunto in questa battaglia, vanno onorati per far si che non sia negata, a tanti suoi concittadini toscani, la prospettiva di una permanenza serena vitale e attiva nei loro territori.

Tocca a Voi Signor Presidente. La cittadinanza sarà in appoggio a chi sosterrà senza esitazioni questa battaglia che ci aspettiamo conduca a risultati concreti e giusti.

Cordiali saluti

Comitato Paesano di Valpromaro”

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