VIAREGGIO. “Abbiamo raccolto talmente tanto materiale che siamo stati costretti a portarlo a Firenze con il trolley…”. Massimialino Baldini, il candidato sindaco di centrodestra escluso per una manciata di voti dal ballottaggio alle ultime elezioni amministrative – vinte, come si ricorderà, da Giorgio Del Ghingaro nella sfida tutta interna al Pd contro Luca Poletti -, ormai non si ferma più: dopo il ricorso al Tar (poi respinto) che chiedeva la sospensione del ballottaggio eccone un secondo, stavolta per impugnare la proclamazione degli eletti, depositato proprio stamani.

Nuovo ricorso. “Quando l’ufficio elettorale centrale si riunì per esaminare i verbali delle 63 sezioni chiedemmo di assistere ai loro lavori e già in quell’occasione emersero diverse irregolarità o nullità”, esordisce Baldini, circondato da esponenti delle forze politiche che lo appoggiano. “Il Tar decise di non accogliere il nostro ricorso perché, uniformandosi a un’interpretazione letterale dell’articolo 130 del Codice del processo amministrativo, era convinto che si sarebbe dovuto procedere solo dopo aver formalizzato la proclamazione degli eletti.

“Sia chiaro, questa non è una battaglia personale: è una lotta per la legalità e la giustizia e nell’interesse dei cittadini che hanno il diritto di vedersi garantire e registrare correttamente il loro voto. In queste settimane mi hanno fermato in tantissimi, che fossi in edicola, dal macellaio, in carrozzeria o per la strada, invitandomi ad andare avanti: il diritto di voto è sacro e su questo non si scherza”.

baldiniAd assistere Baldini è l’avvocato Carlo Andrea Gemignani che illustra i contenuti del ricorso: “Da una parte abbiamo evidenziato discrepanze tra il numero di preferenze assegnate ai candidati e quelle effettivamente valide, con in ballo un centinaio di voti in favore di Baldini.

“Ci sono poi questioni più formali: in una sezione, ad esempio, risulta che abbiano partecipato allo scrutinio solamente due membri tra presidente di seggio, scrutatore e segretario anziché tre, ossia il numero minimo previsto dalla legge”.

Cosa succederà? Pertanto “abbiamo chiesto che il tribunale dichiari in tesi l’invalidità o nullità delle operazioni elettorali in quattro sezioni con conseguente rinnovazione del primo turno elettorale”. Vale a dire: le amministrative del 31 maggio scorso verrebbero annullate. “In ipotesi”, nel caso non fossero rilevati vizi, verrà chiesto di dichiarare “l’irregolarità delle operazioni in dieci sezioni” e “per l’effetto” di disporre “un nuovo conteggio delle schede con conseguente correzione dei risultati del primo turno elettorale e rinnovazione del ballottaggio”. Al quale, a questo punto, andrebbe Baldini al posto di Polett.

Già in giornata dovrebbe essere fissata l’udienza d’urgenza: tenendo conto del tempo necessario per far recapitare le notifiche agli altri candidati interessati – Del Ghingaro e Poletti – questa potrebbe svolgersi tra agosto e settembre. “Il nostro ricorso verrà accolto”, è la posizione di Baldini. Secondo Gemignani, “lo scenario più probabile, forse perché è anche il più breve e meno costoso, è che si rifaccia il ballottaggio”.

Baldini è convinto che “sussistono troppi elementi di incertezza: sarebbe ragionevole, ancor prima che una scelta di diritto, verificare queste schede. Se le riaprissimo chissà cosa ci troveremmo dentro… Il riconteggio, peraltro, potrebbe essere determinante anche per liste o candidati rimasti fuori dal consiglio comunale per pochi voti”.

E ancora: “Stiamo valutando di depositare gli stessi atti anche alla Procura della Repubblica: se certe nullità dovessero essere provate potrebbero esserci responsabilità penali per i presidenti di seggio”. Possibile, però, che i vari rappresentanti di lista non abbiano mai ravvisato tutte queste irregolarità durante lo scrutinio dei voti?

(ultimo aggiornamento ore 16:39)

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