VIAREGGIO. “L’inferno dei quattro zampe? Quello di avere spesso intorno pseudo animalisti, che si ricordano di loro solo quando gli fa più comodo”. Le parole arrivano dalla sezione di Viareggio della Lega Italiana Diritti dell’Animale, la cui presidente Maria Grazia Cascone, docente universitaria, da oltre 15 anni dedica il suo tempo ai cani bisognosi del canile. E il riferimento è alla polemica sollevata dal consigliere comunale di Forza Italia Alessandro Santini contro l’assessore Sandra Mei.

La Lida vanta anni di esperienza tra quei musi tristi fra le sbarre, con la soddisfazione di vederli andare a casa scodinzolando, tante battaglie sul campo, tante amarezze e qualche piccola vittoria. Come quella di riuscire a riaprire le sgambature – in questi anni sono passate da una a tre volte a settimana -, di non vedere più trasferire i cani nei rifugi fuori Regione, dove consumavano miseramente la loro piccola vita in una gabbia, mentre ora vanno alla pensione-rifugio dove i volontari continuano a seguirli e a farli adottare. O ancora quella di ottenere una convenzione col Comune per poter effettuare controlli pre-affido prima che i cani vengano dati in adozione in modo da fare adozioni più sicure abbassando il rischio di successivi abbandoni.

“Dopo tanta quotidiana dedizione non ci stiamo a vedere che i cani diventino oggetto di una diatriba politica dove si prende a pretesto il guasto dei condizionatori per creare allarmismo, dicendo falsità e gettando fango su una struttura che, con i suoi limiti, comunque funziona, con l’unico scopo di infliggere un attacco politico facendosi passare per benefattori degli animali. Parlare di inferno dei 4 zampe, di un sos per non farli morire sembra davvero eccessivo.

“Occorre specificare che i ventilatori di certo non vengono messi nei box e il problema dei convettori in tilt più che altro si sarebbe posto in inverno quando servono a riscaldare il reparto cuccioli, la degenza e l’infermeria oltre che l’ufficio. Quindi c’era tutto il tempo per poter intervenire: nel caso ciò non fosse accaduto ci saremmo fatti sentire noi per primi e magari avremmo se necessario trovato il modo, essendoci carenza di fondi, di far eseguire l’intervento, così come abbiamo già fatto per l’esecuzione dei lavori per la messa a norma del canile che a causa del dissesto del Comune continuavano ad essere rimandati rischiando a febbraio la definitiva chiusura della struttura.

foto Marco Pomella
foto Marco Pomella

“Dove erano questi signori quando il nostro appello è caduto nel vuoto? Quando si chiedeva di scongiurare la chiusura del canile, nessuna forza politica se ne è fatta carico. Addirittura in Comune, il segretario generale, ci ha detto che pensava che il canile fosse già stato chiuso, così alla fine ci siamo dovuti rimboccare le maniche e abbiamo trovato uno sponsor privato che insieme alla cooperativa Ponteverde che attualmente gestisce il canile, sopperendo alle carenze degli amministratori, ha eseguito quegli interventi senza i quali il canile non avrebbe avuto le carte in regola per poter continuare la sua attività. Quindi una volta ottenuto l’accreditamento, dopo accurati controlli della Asl,e presentazione di adeguata documentazione, dopo tanta fatica, il signor Santini vuol tornare indietro mettendo in dubbio che il canile sia a norma, proprio adesso che invece lo è e che gli altri Comuni della Versilia visto che il problema è stato risolto stanno rientrando nella gestione associata?

“Il canile agli ex Macelli, lo sappiamo, è una struttura vecchia con tutti i suoi limiti, ed è in queste condizioni solo perché le amministrazioni che si sono succedute hanno avuto così tanto a cuore il benessere dei loro cani da non muovere un dito. E’ logico che la struttura si può, e si deve migliorare, ma di grazia che ancora ce lo abbiamo il canile sanitario. Almeno quello.

“Chi scrive attaccando il canile, invocando la calata dei ventilatori, non ben definite raccolte di fondi approfittando della buona fede e del buon cuore dei cittadini dov’era nei momenti in cui al canile c’è stato veramente bisogno di aiuto? Perché queste persone che improvvisamente si riscoprono animaliste non vengono a fare volontariato sacrificando un po’ del loro prezioso tempo per far prendere ai poveri animali una boccata d’aria fuori dalle gabbie proprio ora che con l’estate i volontari scarseggiano e i cani aumentano?

“Siamo quotidianamente presenti con i nostri volontari al canile, dove ci occupiamo delle sgambature, accompagniamo le persone interessate all’adozione, facciamo le foto ai cani e inseriamo appelli per farli adottare sia su specifici siti on-line che su apposite bacheche. Collaboriamo fattivamente con l’ufficio diritti animali e con la cooperativa che gestisce la struttura, ci teniamo in contatto col veterinario per dare e ricevere informazioni sulla salute dei cani offrendo il nostro supporto, in caso di necessità, per migliorare le loro condizioni di vita”. Facile affacciarsi in canile solo per scatenare una polemica, alzare un polverone che non giova a nessuno e tanto meno ai cani, invece di fare qualcosa di costruttivo collaborando con chi realmente conosce la situazione e le problematiche che occorrerebbe risolvere per far funzionare tutto al meglio.

cani“Se venissero ad informarsi saprebbero queste persone che di scandaloso, semmai, c’è il fatto che chiamiamo le autorità nei casi di maltrattamento e ci sentiamo dire che va sempre tutto bene. Poi magari il cane muore, ma era vecchio. Tutto questo ignorando che l’animale è per legge un essere senziente e come tale va tutelato, e il benessere animale non è una ciotola d’acqua, una manciata di cibo e una cuccia mezza sgangherata, con la catena a scorrere al collo o dentro uno gabbiotto di 4 metri per 4 senza mai uscire o socializzare.

“E dovrebbero indignarsi sapendo che si permette l’accattonaggio con i cani nonostante sia proibito per legge. Che sempre in barba ai regolamenti si microchippano i cani a persone senza fissa dimora. Che non esiste un percorso rieducativo per i cani definiti ‘morsicatori’ sulla cui pelle viene emessa una sentenza, si appone un etichetta e si buttano le chiavi della gabbia fino a che il poveretto non muore. Che non si fanno quasi mai i sequestri dei cani maltrattati perché non si sa dove metterli oppure spesso si restituiscono agli stessi aguzzini, non potendoli accogliere in un canile rifugio che da oltre venti anni aspetta di essere realizzato, come impone la legge e che invece nessuna amministrazione né di destra né di sinistra è mai riuscita a costruire.

“Tutto questo sì che è un inferno, per i cani in primis e per noi volontari che ogni giorno lottiamo contro i mulini a vento. A chi poi riferisce di cani del canile come ‘cani dimenticati’, rispondiamo che a parlare sono i numeri e questi dicono che mediamente ogni anno vengono adottati 80-90 cani.

“Questo è un dato certo così come è certo è che i cani del canile sarebbero morti in gabbia se avessero aspettato quelli come il signor Santini: Noi ci siamo e ci saremo sempre, in ogni stagione, al di là di ogni interesse politico, silenziosamente impegnati come facciamo ogni giorno a garantire i diritti di questi esseri indifesi, chiediamo solo che questi animali non vengano strumentalizzati, a noi importano i fatti e non le inutili e sterili polemiche fatte da chi magari quando poteva nulla ha fatto e ora blatera solo per colpire l’avversario politico e mettersi in luce attraverso il tema dei ventilatori è solo aria fritta”.

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