VIAREGGIO. “In Versilia sono avvenute le contrattazioni sociali tra organizzazioni sindacali e amministrazioni comunali e purtroppo il comune di Viareggio risulta l’ unico in cui manca un accordo”. A segnalarlo è Mario Navari, ex segretario della federazione versiliese di Rifondazione Comunista e oggi esponente dell’Associazione Sinistra-Lavoro.
“La Cgil, tramite il segretario Massimiliano Bindocci, ci informa che forse soltanto a settembre saranno possibili gli incontri necessari, questo per indisponibilità attuale dei rappresentanti dell’amministrazione Del Ghingaro: è bene ricordare che tali accordi sono necessari in materia di tariffe, di imposte, di servizi socio sanitari per creare un insieme di protezioni a tutela dei meno abbienti, dei più deboli, di coloro che hanno perso il posto di lavoro e di tutte le altre emergenze che diversi cittadini sono costrette ad affrontare.
“Accordi ancor più necessari in una fase come quella attuale, in cui i comuni recepiscono sempre minori risorse dagli enti superiori e il tema dei tagli ai trasferimenti diventa una costante. Come la sciagurata odierna ipotesi del governo Renzi di tagli alla sanità: solo in Toscana 140 milioni, meno esami e visite, stretta sui medici,
graduatorie azzerate, cancellate le liste d’attesa per i concorsi come quelli dell’Asl.
“Quest’ultima scelta dimostra la volontà di smantellare il poco stato sociale rimasto in essere dopo le riforme dei governi pro austerità: esclusione dei poveri e anche della classe media da ogni sostegno con l’ intento di far cassa sulla salute dei cittadini.
“Tornando a Viareggio, il ritardo inspiegabile dell’amministrazione guidata da Del Ghingaro sembra sposare l’allergia ai sindacati del governo nazionale. Per ragioni anomale, il Pd viareggino sostiene sia la maggioranza che l’opposizione del governo comunale e quindi risulta sempre più necessario che i soggetti a sinistra del Pd possano unire le loro forze per ridare voce a quel pezzo di popolo che oramai si sente smarrito da un pensiero alternativo che ridia senso alla parola diritto”.
