PIETRASANTA. La piccola Atene come modello per combattere il fenomeno dell’abusivismo commerciale in spiaggia.
Dall’inizio dell’anno fino a ferragosto sono state sequestrate ai venditori abusivi oltre 7 mila pezzi tra borse, pochette, occhiali, cappelli, portafogli, giubbini, cover ed accessori per il cellulare per un valore di circa 100 mila euro di merce.
Il colpo più grosso è stato messo a segno proprio alla vigilia di ferragosto quando gli agenti della Polizia Municipale hanno scoperto un deposito a pochi passi dal mare, nascosto in una pineta di Marina di Pietrasanta, dove erano costuditi 340 articoli, 203 dei quali con impresso il marchio contraffatto delle più importanti case di moda come Prada, Louis Vuitton, Chanel, Valentino, Tod’s, Hermes, Alviero Martini, Colmar, Napapijri, Woolrich, Ray-Ban, Lacoste, Gucci, Fendi, Dolce & Gabbana.
Un’operazione, l’ennesima nelle ultime settimane che unita all’incredibile intraprendenza e dinamismo nella lotta al fenomeno non più gestibile dell’abusivismo commerciale, ha interessato anche i media nazionale come la trasmissione “Dalla Parte Vostra…anche d’estate” di Rete4 che ha raccontato, mercoledì 19 agosto, l’esperienza di Pietrasanta attraverso la partecipazione del Sindaco, Massimo Mallegni ed attraverso il servizio, realizzato alcuni giorni prima, sulla spiaggia di Marina di Pietrasanta (Guarda il video http://www.video.mediaset.it/ video/dallavostraparte/full/ task-force-contro-i-vu-cumpra_ 555740.html).
L’appuntamento televisivo è stata l’occasione per tornare a parlare di sicurezza, della carenza di agenti di Polizia di Stato e Carabinieri dislocati sul territorio e di immigrazione dopo l’ultimatum della Prefettura di Lucca che ha chiesto ai sindaci di ospitare i profughi con il rischio, in caso di non disponibilità, è la requisizione degli immobili che serviranno per ospitare i profughi.
“La Prefettura conosce la nostra situazione, come la conosce la Regione Toscana. Non siamo nelle condizioni di ospitare nessuno. Requisire gli immobili? Mi metto la fascia tricolore e li aspetto. La situazione è di oggettiva difficoltà e non è di destra ne di sinistra. Non è possibile – ha spiegato Mallegni – scaricare sulla popolazione e sui comuni: abbiamo gli italiani che non hanno da mangiare”.
Mallegni ha ricordato i numeri del disagio che i suoi cittadini stanno vivendo: “Ho 146 famiglie che aspettano una casa popolare, 100 sono straniere. Non si affronta il problema qui, si deve affrontare là. Prima aiutiamo gli italiani, la gente che vive nel mio comune”.
E rilanciato anche un altro tema, quello dell’immigrazione come business per alimentare le cooperative serbatoio di consenso: “Un profugo costa mediamente 35 euro al giorno, per una regione come la Toscana in relazione ai numeri previsti parliamo di 200mila euro al giorno, 6 milioni al mese, che vanno a foraggiare qualche cooperativa.
Oggi abbiamo trovato un nuovo business che è quello dell’immigrazione. Un business che va a sostituire quello che una volta era il finanziamento pubblico dei partiti. Questa è la verità”.