CAMAIORE. No alla chiusura dell’ufficio postale di Valpromaro. Il comitato cittadino, dopo aver scritto al Presidente della Repubblica Mattarella, invia una nuova lettera, questa volta indirizzata a Papa Francesco. Ecco il testo, integrale, della missiva:

“Santo Padre,

“il Comitato paesano di Valpromaro, che Le scrive questo appello con profonda stima e devozione, intende anzitutto rivolgerLe il più caro saluto. Siamo una piccola comunità di circa 200 abitanti, nelle colline della Valfreddana, che separano Lucca dalla Versilia. Il nostro piccolo paese, frazione dei comuni di Camaiore e Massarosa, è attraversato dalla Via Francigena, ed è sede di una rinomata ospitalità a donativo per i pellegrini in cammino verso Roma e gli altri luoghi di pellegrinaggio; ogni anno accogliamo nelle strutture della parrocchia, oltre 700 pellegrini, in costante aumento, provenienti da ogni parte del mondo.
Da tre anni poi, nel periodo compreso tra aprile e ottobre, alcuni volontari dell’organizzazione Hosvol Italia ci aiutano in quest’opera di ospitalità. Il gruppo in questione opera già sul Cammino di Santiago de Compostela e la nostra struttura è la prima sull’itinerario della Francigena, a godere di questa preziosa contaminazione, fra volontari locali e ospitaleri provenienti anch’essi da tutta Europa. Valpromaro è centro principale  per la formazione internazionale degli ospitaleri sia del Cammino di Santiago sia della Francigena. Fra l’altro il prossimo 9 settembre Hosvol parteciperà alla sua udienza del mercoledì in occasione del venticinquesimo anno dalla fondazione; nella delegazione, saranno presenti anche alcuni di noi.

“Valpromaro, come detto, è un piccolo paese, uno dei tanti bei borghi di cui sono ricche le alture del Camaiorese. Si tratta di comunità piccole, animate dalla vitalità dei propri abitanti e dalla storia secolare, che contribuisce a renderli caratteristici e unici dal punto di vista ambientale, paesaggistico e architettonico.
L’ultimo secolo, con i rapidissimi rivolgimenti economici e sociali, ha prodotto in questi centri i più significativi mutamenti, innescando processi di abbandono, spopolamento, e periferizzazione. Oggi le Seimiglia, (questo è il nome della nostra zona), sono un territorio intatto dal punto di vista paesaggistico, in cui si manifesta un rinnovato interesse da parte di nuovi abitanti, sensibili ai valori storici, naturali e comunitari, che ancora si mantengono in questo lembo di Versilia.

La ragione che ci spinge a scriverLe è la preoccupazione e la rabbia che da mesi manifestiamo tutti insieme, contro l’annunciato provvedimento di chiusura del nostro ufficio postale, che si trova a Valpromaro, proprio di fronte al giardino della Casa del Pellegrino. Si tratta dell’unico punto di accesso al servizio postale per l’intera zona, che serve una popolazione di circa 2000 residenti, senza contare i pendolari in transito e i pellegrini di passaggio, oltre alle aziende presenti.
Al di là di considerazioni relative all’efficienza del servizio, ai disagi che si troverebbe a patire la popolazione intera, alla mutilazione che verrebbe a subire il territorio, privato di un presidio sociale fondamentale, ravvisiamo in questa decisione inspiegabile sotto ogni punto di vista, una responsabilità anche morale.
Se infatti la rabbia e l’esasperazione popolare sono motivate da un sistema sociale e di servizio in evidente impoverimento, la preoccupazione interessa soprattutto i più deboli, gli anziani soli, quanti si trovano in difficoltà per gli spostamenti e i trasporti, ma anche i giovani che vorrebbero poter immaginare il loro futuro nella nostra bella terra, che crediamo non meriti un trattamento così irrispettoso.
Reputiamo ingiusta e violenta la non curanza che ci riserva un’azienda che si è fatta grande con i risparmi della gente, e che decide per presunte e immotivate esigenze esclusivamente economiche di voltarle le spalle.

Simili decisioni producono disgregazione, sfaldano il tessuto sociale, rendono più difficile l’aggregazione e il mantenimento di una comunità, valore impagabile e ben riconosciuto da quanti sperimentano la preziosità delle relazioni autentiche.
Non siamo dunque a chiederLe un intervento che certo non compete al Suo Santo Ruolo, né a pretendere un interessamento presso chi si farà autore di certe decisioni in merito.
Le scriviamo per comunicarLe tutto il rammarico, l’impotenza, l’angoscia e lo sconforto che sta vivendo la nostra zona, che invece sarebbe ben più lieta di esprimere le proprie energie per la valorizzazione della propria terra e la maturazione della propria comunità. Ci troviamo nostro malgrado contrapposti a un sistema che ci mutila, che ci esclude senza conoscerci, che si disinteressa di noi come se fossimo un peso di cui doversi sbarazzare quanto prima.

Crediamo di non meritarci quest’ulteriore penalizzazione; riteniamo indispensabile per la nostra dignità di cittadini, la salvezza dell’ufficio postale; crediamo fermamente che la nostra comunità come ogni altra, abbia il diritto di potere esprimere la propria evoluzione e il proprio rinnovamento.

Il prossimo 6 settembre, il paese di Valpromaro si ritroverà per la festa patronale. Celebreremo anticipatamente rispetto alla data liturgica, la Natività di Maria Santissima, presso una Sacra Edicola della Madonna, realizzata dai paesani, più di un secolo fa, in un bosco sopra il paese. Lassù si rifugiarono gli abitanti durante l’estate del 1944, durante gli scontri dell’ultima guerra. Al ritorno da quel luogo, ci fermeremo sulla piazza del paese per un momento di convivialità. Se da qui ad allora non cambierà qualcosa, la nostra festa sarà vissuta da tutta la comunità con l’amaro in bocca; il giorno successivo infatti, non riaprirebbe la saracinesca dell’ufficio.
Le rivolgiamo dunque una preghiera accorata, affinché, anche attraverso la missione della Chiesa e dei suoi ministri, si rifletta e si progetti con speranza, rispetto e umanità il futuro delle piccole comunità della Lucchesia, dell’Italia e del mondo intero.
Si unisce all’appello della comunità anche il nostro parroco Don Rodolfo Rossi, che condivide e appoggia le posizioni dei paesani.
La Sua voce è forte presso i fedeli e nella società civile, e siamo sicuri non mancherà di accogliere questo fiducioso appello.

Con ogni migliore augurio a Sua Santità. Comitato Paesano di Valpromaro”

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