LUCCA. “Una grande tristezza, un vuoto improvviso”. Sono le parole che la presidente della Provincia di Lucca Maura Cavallaro ha pronunciato stamani appena informata della morte dell’illustre letterato versiliese Manlio Cancogni che conosceva personalmente.
“La sua scomparsa – commenta Cavallaro – lascia un vuoto incolmabile nella cultura e nel giornalismo italiani. Come tutti i veri ‘grandi’ e le persone di spessore, Cancogni era di un’umiltà incredibile, modesto ma sapiente e arguto, un uomo dalla vitalità sorprendente anche nell’età avanzata che aveva affrontato con la serenità e la determinazione che lo hanno sempre contraddistinto”.

A Manlio Cancogni nel giugno del 2007 (quando aveva già 91 anni), la Provincia di Lucca consegnò la pantera d’oro nel corso di un’affollata iniziativa culturale svoltasi al Centro congressi del Principe di Piemonte, a Viareggio. Iniziativa che, oltre a Cancogni, vide protagonisti lo scrittore Sandro Veronesi e il critico Simone Caltabellotta i quali ne raccontarono la figura umana e l’attività giornalistica e letteraria. La Pantera d’oro – riconoscimento che riproduce l’emblema araldico della Provincia di Lucca, consegnato a quei personaggi legati al territorio provinciale che si sono distinti nell’ambito culturale, sportivo, economico, sociale, della cooperazione internazionale e del volontariato – assegnata dall’ex presidente della Provincia Stefano Baccelli – aveva la seguente motivazione che, l’attuale presidente Cavallaro, considera attualissima per un sincero tributo all’attività culturale di Cancogni.

“Per la serietà e la passione di giornalista impegnato e indipendente, per i romanzi di grande successo e per la rigorosa concezione della letteratura che ci ha regalato pagine di vivo sentire etico, capaci di accrescere nei suoi lettori la fiducia nei valori, negli ideali e nella vita e, non da ultimo, per il suo amore e senso di appartenenza alla Versilia della cui storia è grande testimone di ieri e di oggi”.

“Anche se ha vissuto molto tempo negli Stati Uniti – conclude Cavallaro – il giornalista Cancogni si è rivelato simbolo e custode di un territorio tanto amato. Il suo affetto e il suo coinvolgimento nella cose della Versilia sono rimasti sempre lontano dagli schieramenti di parte, ed è forse anche per questo motivo che Cancogni è riuscito a svolgere un ruolo fondamentale in tante battaglie ecologiche e di salvaguardia della memoria storica e del carattere culturale e antropologico di questa terra”.

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