CAMAIORE. “Non so come hai fatto a saperlo. Ma sì, è vero: sono stato minacciato di morte. E con me è stata minacciata la mia famiglia e i miei amici più cari”. A parlare è il sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto. Per un anno e mezzo è riuscito a mantenere segreta questa disavventura. Ma di fronte alla domanda esplicita e diretta del giornalista non si è tirato indietro e ha raccontato tutto.

“Il fatto risale a circa 18 mesi fa. Fu protocollata in Comune una lettera – spiega Del Dotto – non firmata, scritta a penna. Dentro c’erano minacce di morte rivolte a me e ai miei cari, famigliari e amici, e tutto, si spiegava nella lettera, perché avevo dato il via libera ai parcheggi a pagamento all’interno dell’ospedale Versilia di Lido…”

Del Dotto avrebbe preferito non parlare della questione. “La lettera fu consegnata subito prima ai Carabinieri e poi alla Digos. Mi proposero una scorta armata, ma rifiutai con forza. Le indagini non credo abbiano portato all’individuazione del colpevole. Decidemmo di non parlare della cosa, visto che da allora, per fortuna, mai più minacce di morte. Ma di sicuro non è stato affatto piacevole…”

Se non ci sono state più minacce c’è stato però accanimento, contro il sindaco, dal punto di vista politico ma soprattutto personale. Due giorni fa come commento ad un post dello stesso Alessandro Del Dotto sul suo profilo twitter sono apparsi decine di commenti. Gran parte di questi contenevano appellativi rivolti al sindaco, offese, sberleffi molto poco simpatici. Commenti per la gran parte irripetibili. “Sì, è vero anche questo. Ho l’impressione che qualcuno non scinda più il piano politico da quello personale, umano. Ho fatto uno screen di questi commenti apparsi, e presto andrò dai carabinieri per sporgere denuncia”.

Ma non è tutto. Un altro episodio, particolarmente ‘strano’, è successo in questi giorni. Di mezzo un’altra lettera. Questa volta nessuna minaccia, ma una ricostruzione, citando articoli di giornali, del presunto piano politico del sindaco. La lettera questa volta non è arrivata in Municipio ma ad alcuni consiglieri, ad alcuni capogruppo di minoranza. Gli appellativi usati per definire il sindaco, anche in questo caso, in gran parte sono irripetibile. L’accusa più esplicita è di un eccessivo autoritarismo da parte del primo cittadino. Tra le righe pare di capire che il focus del problema siano i parcheggi a Lido (la storia del project per il pontile) e il settore lavori pubblici. La lettera, firmata da fantomatici “fidati e tenaci elettori di centrodestra“, sprona le minoranze ad una più incisiva opposizione, ma allo stesso tempo si lascia andare a definizioni del primo cittadino ben oltre il limite della querela. “Non merita alcun commento questa lettera – dice il sindaco – ma lo merita invece chi l’ha condivisa su facebook: lo stile di queste persone si commenta da se”.

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ultimo aggiornamento: 02-09-2015


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