VIAREGGIO. “È vero che c’è il dissesto, per motivi lontani, ma anche questo può essere governato in maniera da non creare per i bambini e genitori danni troppo pesanti: bisogna cercare soluzioni più adeguate pur rispettando la normativa in vigore. Il servizio di scuolabus è stato interrotto al 30 giugno scorso con delibera 14 del 19 febbraio 2015 non a causa del dissesto, ma perché sono state modificate le tariffe in modo tale che i genitori sono stati portati a rinunciare al servizio”. Lo scrive Isaliana Lazzerini, ex assessore al sociale, esponente della Federazione di Sinistra.

“La delibera 14 fa riferimento a un’altra del 31 ottobre 2014, redatta dal commissario, avente per oggetto ‘Rideterminazione tariffe servizi scolastici ai sensi dell’art. 251 del D.Lgs 267/2000’ e così recita: ‘Conseguentemente all’applicazione della delibera commissariale si è determinata una notevole riduzione degli utenti del servizio’. Non era difficile prevederlo.

“Come il Tar ha stabilito che le delibere dei rincari – si parla di asilo nido e mensa oggetto del ricorso presentato dall’avvocato Elisa Vannucci Zauli a nome del comitato Viareggio Unita per il Diritto all’Istruzione – sono nulle anche riguardo alle tariffe per gli scuolabus il commissario non avrebbe dovuto deliberare il loro aumento in quanto tutte le tariffe dei servizi a domanda individuale, come si sa, sono contrattuali e non possono essere modificate durante l’anno scolastico in corso.

“Da qui ne consegue che l’interruzione del servizio di scuolabus, causato dall’aumento sproporzionato delle tariffe e non dal dissesto ha portato un danno enorme ai genitori e ai bambini e alla scuola in genere. Con una diversa distribuzione del costo del servizio, pur rispettando il 36% della spesa a carico degli utenti, si poteva anzi si doveva mantenere il servizio di scuolabus come è in tutte le città della nostra provincia,strumento fondamentale perchè fa parte del diritto allo studio degli alunni.

foto Marco Pomella
foto Marco Pomella

“Siamo convinti che agendo su più fronti il servizio si possano adottare una nuova organizzazione del servizio che comporti un miglior utilizzo del personale e una rimodulazione delle tariffe suddivise su 8-9 fasce di reddito e non più su 6 – oltre i 12.228,00 euro non può essere considerata un’unica fascia di reddito al costo di 75 euro mensili e neppure la 1° fascia 0-4585,50 può essere sopportata al costo di 8 euro mensili – per i 653 fruitori del servizio. E ancora: pagamento certo delle morosità con recupero crediti, forme di pagamento snello senza rincaro per l’utenza e riduzione dei costi del servizio trasporto scuolabus.

“La delibera 12 del 31 ottobre 2014 dichiara che il costo del servizio è di 619.104,22, mentre a noi risulta che tale cifra si riferisce allo stanziamento e non al costo effettivo, che va intorno ai 420mila euro. Le entrate per l’anno 2013-2014 in delibera sono per la cifra di 78.313,01, invece dovrebbero essere da conti fatti 87.596,00, quindi la % di riscossione è prevista intorno all’ 89% e non si fa cenno neppure all’evasione che certamente esiste. Con l’introduzione delle nuove tariffe si prevede un introito di 223mila con una copertura del 36,77%, quando poi vediamo nella tabella allegata che l’entrata presunta delle nuove tariffe dovrà essere di 237.508 euro, cioè si stabilisce che ci sarà una non riscossione intorno al 10%.

“Con una nuova rimodulazione delle tariffe, pur accettando la condizione degli aumenti, non esosi, non si potrà superare un’entrata di 120mila euro annui, di conseguenza i costi non potranno essere superiori a 330mila. Non si può neppure trascurare il costo per gli ammortamenti dei 14 pulmini lasciati fermi e i danni che si possono arrecare agli stessi rimasti inutilizzati all’autoparco.

Foto Alberto Macaluso
Foto Alberto Macaluso

“Inoltre gli autisti nel numero di 17 assegnati a diversi servizi non potranno avere una produttività del 100% almeno nel primo periodo, come quando svolgevano il loro lavoro da autisti, professionalità con la quale sono stati assunti, anche se il loro impegno per la nuova mansione sarà senz’altro totale.

“L’altro costo è quello dell’inquinamento che è a carico di tutti i cittadini costretti loro malgrado ad usare l’auto privata per accompagnare e riprendere a scuola i loro figli, e invece per quelli che l’auto non la hanno è un vero disastro. Non va inoltre sottovalutata l’importanza dell’utilizzo degli scuolabus per le gite all’interno del territorio comunale e della Versilia con il pagamento di tariffe a carico di ciascun alunno che oggi sono state annullate.

“In conclusione il servizio di scuolabus si è interrotto perché non si è voluto lavorare sulla riduzione dei costi, ma solo sull’aumento delle tariffe: il dissesto è un aspetto marginale, non essenziale del problema”.

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ultimo aggiornamento: 23-09-2015


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